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Il mercato dei farmaci vive una fase di stallo e i canali alternativi alla farmacia, in assenza di una liberalizzazione organica e incisiva, non riescono più a garantire i prezzi competitivi di qualche anno fa sui farmaci senza obbligo di ricetta, completamente a carico del cittadino. E’ quanto abbiamo appurato, dichiara Pietro Vitelli Responsabile Altroconsumo Regione Calabria con la inchiesta condotta sui prezzi dei farmaci e i canali di vendita.
Qualche differenza esiste, dichiara Pietro Vitelli, ma non basta, il settore stagna e non si vedono benefici per i cittadini. Gli ipermercati, pur aumentando i prezzi del 9,1% in due anni, sono ancora il canale più conveniente, anche tale pratica di vendita ancora non è molto diffusa nella regione calabria: comprare i farmaci nella grande distribuzione costa circa il 14% in meno rispetto sia alle farmacie sia alle parafarmacie. Queste ultime nell’ultimo biennio hanno aumentato i prezzi del 7,1%, di fatto allineandoli a quelli delle farmacie.
L’indagine di Altroconsumo ha scattato una foto precisa; tra aprile e giugno rilevati i prezzi di 69 farmaci da banco, i più noti e utilizzati, Coinvolti 139 punti vendita: 109 farmacie, 15 parafarmacie, 15 ipermercati. Quasi diecimila prezzi raccolti per valutare quanto variano i prezzi di uno stesso farmaco nei diversi punti vendita di ciascun canale (farmacia, parafarmacia o ipermercato), stabilire quale di questi tre canali sia il più conveniente e capire come è evoluto il mercato.
La misura voluta dal governo Monti – sconti anche sui medicinali con ricetta, compresi quelli rimborsabili (fascia A) se a pagarli è direttamente il cittadino – è stata azzoppata, afferma Pietro Vitelli Responsabile Altroconsumo Calabria. Infatti, solo 5,5% delle 109 farmacie interpellate dichiara di scontare questi medicinali: del resto perché farlo, se i farmaci con ricetta possono essere venduti solo in farmacia e non in un altro canale concorrente?
Questi farmaci dovrebbero poter essere venduti anche nelle parafarmacie e nei corner salute degli ipermercati, dove a dispensarli c’è sempre e comunque un farmacista, figura presente e garante nei canali di distribuzione alternativi. Se non si spezza il vincolo alla distribuzione la liberalizzazione non parte: a rimetterci saranno i cittadini, le finanze e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, il sistema-Paese.
Altroconsumo ha ribadito questa richiesta segnalando i risultati dell’inchiesta ai ministeri dello Sviluppo Economico e della Salute chiedendo interventi risolutori in materia di distribuzione dei farmaci ai cittadini e rilancio della concorrenza nel settore.
In attesa di misure svecchianti il settore conclude Pietro Vitelli, i consumatori devono continuare a esercitare un ruolo attivo per risparmiare nel districarsi tra i farmaci, per esempio optando sempre per il generico-equivalente.
Questi i consigli di Altroconsumo:
- Cerca di memorizzare il prezzo dei farmaci che acquisti abitualmente. E se ti sembra troppo alto, non farti problemi a chiedere uno sconto o a cambiare punto vendita.
- Prima di andare in farmacia controlla sempre ciò che hai già in casa, probabilmente ha già tutto quello che ti occorre. Evita l’effetto accumulo nell’armadietto.
- Non c’è alcun bisogno di avere un analgesico diverso per il mal di denti, il mal di testa e i dolori mestruali. Ne basta uno, nonostante la pubblicità ci faccia credere che ne serve uno diverso per ogni evenienza. Alcuni, pur chiamandosi con nomi diversi, sono praticamente sovrapponibili: hanno effetto analogo se non addirittura gli stessi princìpi attivi.
- Per non accumulare doppioni inutili è fonda-mentale memorizzare i farmaci con il loro principio attivo, in modo da chiedere al farmacista il più economico con lo stesso principio attivo.
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