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Situazione drammatica degli incendi che in questi giorni stanno devastando la Locride ed il Reggino. Tanti i roghi ancora attivi sul territorio, che hanno mandato in fumo anni di lavoro e sacrificio. Strade bloccate e aria irrespirabile, ha reso queste notti asfissianti per le alte temperature, ma anche per il denso fumo che sospinto dal vento di scirocco ha invaso i centri abitati.
Il punto della situazione
Già da alcuni giorni, i mezzi canadair, vigili del fuoco, assieme alla protezione civile ed i suoi distaccamenti provinciali hanno evitato il peggio, riuscendo a domare le fiamme di alcuni incendi sviluppatesi in diverse zone dell’area Grecanica.
In Aspromonte non è andata meglio, nella zona di San Luca proprio a ridosso del Santuario della Madonna di Polsi con 15 ettari di foresta andata in fumo. Nei giorni scorsi infatti il fuoco ha divorato un’altra preziosa zona di foresta dell’Aspromonte, l’incendio è stato domato dopo qualche giorno ed al momento non si registrano ulteriori danni o ripresa di roghi.
Non è andata meglio nella zona di Motta San Giovanni, ettari di macchia mediterranea in fumo con rischio per i cittadini di alcune frazioni e località nei dintorni.
Anche a Roghudi, stessa situazione nei giorni scorsi ma danni limitati,
Nei dintorni di Scilla e fino a Bagnara, fiamme attorno ai centri abitati, frazioni e campagne, ingenti danni e strade chiuse per precauzione.
Anche nella zona di Staiti nei giorni scorsi si sono sviluppate fiamme che hanno lambito lo storico monumento di Santa Maria di Tridetti. Fortunatamente l’incendio è stato domato in poche ore.
Le colline attorno alla città di Reggio Calabria in questi ultimi giorni è stata interessata dalle fiamme, a Mosorrofa il fuoco ha raggiunto le case mandando a fuoco un condominio, auto e terreni coltivati.
A Pardesca Frazione di Bianco (RC) le fiamme partite da contrada “Grazia” in poco tempo ha distrutto divorando ettari di uliveti riuscendo a penetrare per il forte vento nel centro abitato in “Via baraccamenti” dove insistono una serie di alloggi popolari.
Anche Capo Bruzzano in fiamme, ieri che ha causato anche il blocco temporaneo della SS106 con grave disagio e alla circolazione stradale.
Sui social monta la polemica
Sono in molti a manifestare l’indignazione per quanto sta succedendo in questi giorni, molti si chiedono se la macchina organizzativa della Regione Calabria sia stata efficiente e sufficiente ad evitare il peggio. Nonostante il Presidente Occhiuto abbia più volte denunciato pubblicamente la situazione, oggi è apparsa sulle pagine social ufficiali un post recante la scritta: “Arresto per chi viene sorpreso ad incendiare”. Già nei giorni scorsi, un uomo in provincia di Vibo Valentia è stato sorpreso grazie all’utilizzo di droni, ad appiccare del fuoco in una zona periferica, l’uomo è stato deferito ed ora rischia un processo ed una condanna.
La riflessione
Non è bastato il dramma che la Calabria ha subìto due anni fa, con la devastazione di gran parte di Aspromonte che ha causato danni, morti e feriti. Ancora oggi la storia si ripete, ma anche i dubbi assalgono l’opinione pubblica, sempre più divisa fra chi attribuisce la colpa alla mentalità di alcuni individui e chi pensa che la questione sia attribuibile all’insufficienza dei controlli, pattugliamenti e macchina organizzativa in generale. Ci si chiede comunque, se la colpa sia ascrivibile ai controlli oppure all’uomo, che non è capace di comprendere quanto sia importante difendere la natura anzichè distruggerla deliberatamente.
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