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“In Viaggio con la zia. Con due bambine alla scoperta del mito in magna Grecia”. È questo il titolo dell’ultimo volume di Adele Cambria, edito da Città del Sole, presentato qualche giorno fa a Bova nell’ambito della programmazione di eventi culturali promossi dall’Assessorato alla Cultura del centro aspromontano. Ma l’appuntamento con Adele Cambria non è stato, e non poteva essere altrimenti, solo la presentazione di un pur pregevole lavoro editoriale.
L’incontro tenutosi nei locali della sala del consiglio comunale si è trasformato in una straordinaria occasione di ripercorrere assieme all’autrice un pezzo di storia del giornalismo italiano a cavallo di due secoli. Presenti al tavolo dei relatori, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale anche i giornalisti Aldo Varano ed Emanuela Martino e lo storico e conservatore dei beni culturali Pasquale. Particolarmente soddisfatto a fine serata Gianfranco Marino, vice sindaco con delega alla cultura.
“La presenza di Adele Cambria a Bova – dice Marino – è stata una straordinaria occasione di confronto e crescita culturale. Una donna straordinaria che a dispetto dell’anagrafe dimostra un’energia, una verve e un piglio riservato davvero a pochi. Avere con noi un personaggio di altissima caratura intellettuale come la Cambria vuol dire offrire uno spaccato di storia del giornalismo italiano che ripercorre attraverso la sua penna le diverse epoche a partire dalla metà del secolo scorso. Adele Cambria rappresenta infatti con Camilla Cederna e Oriana fallaci una delle figure centrali nella cultura italiana pre e post-Sessantotto.
Una giornalista a tutto tondo da sempre sostenitrice dei movimenti femministi che ha collaborato e collabora con giornali e riviste ed ha pubblicato diversi libri. Tra le fondatrici del Teatro La Maddalena di Roma, amica di Pier Paolo Pasolini per il quale è stata anche attrice in alcuni suoi film. Come altri intellettuali progressisti ha prestato la sua firma come direttrice responsabile, al quotidiano “Lotta continua”, direzione che le valse nel 1972 una denunzia con successiva assoluzione, per un articolo sull’omicidio Calabresi, a seguito del quale si dimise, non condividendolo. Insomma – conclude Marino – appare evidente che l’incontro appena archiviato ha rappresentato uno dei momenti più alti sino ad ora toccati dalla nostra programmazione, e le tante attestazioni di stima e di alto gradimento ci testimoniano che il binario imboccato è assolutamente quello giusto” .
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