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“La notizia apparsa stamane sulla stampa del taglio di imponenti risorse – si parla di circa 300 milioni di euro – già destinate al decollo ormai improrogabile della Zona Economica Speciale di Gioia Tauro è drammatica e sconvolgente.
Quella che, a giudizio generalizzato, è la madre di tutte le battaglie per la rinascita del territorio pianigiano, reggino e calabrese, da vincere ed in tempi brevi, pena la desertificazione definitiva dei nostri territori, rischia di essere persa prima che inizi, sull’ altare di interessi lobbistici di altre parti del Paese, riapparse prepotentemente nei momenti decisivi, dopo che negli anni scorsi sembrava fossero finalmente sopite, dopo gli assalti del 2012 – 2013. Il tutto mischiato agli intenti punitivi di questo Governo nei confronti della Calabria e – ci viene da pensare – anche nei confronti di chi, nell’ ambito del centro-sinistra ed alla vigilia delle elezioni regionali, costituisce uno ostacolo al compattamento di quella coalizione”.
E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, già presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale ed in tale veste relatore sulla prima legge sulla Z.E.S..
“Mentre per Taranto si mobilita e opportunamente tutto il Parlamento per salvare i 10 mila posti di lavoro in un settore strategico per il Paese, per la Calabria si opera proditoriamente per impedire che altrettanti, e forse più di 10.000, previsti nel breve- medio periodo con la ZES a regime, vengano creati i dagli investimenti nazionali ed internazionali attratti dai benefici delle Zone Economiche Speciali, come avvenuto nelle ZES di tutta l’Europa e di tutto il mondo”, continua Candeloro Imbalzano.
“In sostanza, cosa vuole fare questo Governo? Eliminare i benefici fiscali introdotti con la legge di Bilancio 2018, ridurre il credito d’imposta agli investimenti, decapitare i finanziamenti già previsti l’ infrastrutturazione del territorio, ridurre ulteriormente i vantaggi previsti su IRAP, IRES, IMU, TARI, vista l’entità dei tagli previsti? Se così fosse, significherebbe aver eliminato con un drammatico colpo di spugna una delle poche grandi speranze dei calabresi e dei reggini”, aggiunge ancora Candeloro Imbalzano.
“Rispetto a questo quadro sconvolgente che si delinea per il futuro dei nostri territori – pensiamo al destino degli investimenti già programmati da diversi imprenditori anche calabresi nell’ area del retro porto -, appare pure pleonastico parlare di iniziative immediate che tutte le forze politiche locali e tutta la deputazione parlamentare calabrese, visto che Oliverio nella Z.E.S. di Gioia Tauro ha voluto inserire anche la Sibaritide, dovranno assumere, a partire dagli eletti di questa sgangherata maggioranza.
E’ il momento della mobilitazione delle forze sociali, imprenditoriali e politiche più responsabili, per contrastare con ogni mezzo, nel Parlamento e sul territorio, questo cinico ed inconcepibile disegno, che se legittimato da un voto maggioritario del Parlamento, previsto nelle prossime settimane, significherebbe la fine di ogni residua speranza per la Calabria e per i reggini”, conclude Candeloro Imbalzano.
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