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Il Vice Presidente dell’Amministrazione provinciale, Giovanni Verduci, è intervenuto ieri sulla vicenda di Francesco Azzarà, l’operatore di Emergency rapito in Sudan lo scorso 14 agosto.
“Con oggi sono tre mesi che Francesco Azzarà è in mano a sequestratori che lo tengono lontano dai suoi affetti più cari, dai suoi interessi, dalle sue passioni – si legge nella nota riportata su www.giovanniverduci.it – Oggi, in questo particolare momento, non voglio fare appelli alle autorità che, sono convinto, stanno facendo il massimo per la sua liberazione.
Non intendo sollecitare Emergency che tanto si sta spendendo sul territorio sudanese. Il mio pensiero, oggi più che mai, è rivolto ai suoi genitori, ai suoi familiari, agli amici di sempre e a quelli che, in questi tre mesi, hanno prima conosciuto, poi apprezzato, quindi sostenuto Francesco. Lui, il volontario dell’associazione di Gino Strada che pochissimi sapevano essere in Sudan, è un ragazzo forte, determinato, solare e molto, molto legato alla sua terra.
Un ragazzo che merita l’affetto che i suoi amici stanno dimostrando, degno dell’attenzione che istituzioni, associazioni, società e gruppi di ragazze e ragazzi stanno prestando alla sua vicenda. Ragazzi, i suoi amici in particolare, che spesso vivono momenti di sconforto, si sentono incapaci, impotenti, quasi corresponsabili del silenzio che sembra calare sulla vicenda. Non è così! E’ evidente, infatti, che quanti hanno condiviso con Francesco giochi, studi, viaggi, lavoro, momenti di relax e tante altre esperienze, vivono oggi questa brutta vicenda con trepidazione.
Hanno fatto tanto, continueranno a farlo, saranno determinanti così come lo sono già stati in passato. Sono convinto – conclude Verduci – che Francesco e i suoi genitori avvertono tutto questo affetto, sanno che possono contare su tutti loro. L’amore per il prossimo non ha confini, supera tutte le barriere, arriva diritto al cuore”.
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