Il Terzo Settore scrive ai Sindaci e ai Commissari dell’Area Grecanica

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Nel corso dell’Assemblea del Forum del Terzo Settore dell’Area Grecanica, sostenuto dal Coordinamento Provinciale del Terzo Settore, tenutasi lo scorso 26 aprile, le organizzazioni aderenti hanno deliberato l’invio della presente lettera aperta, volta a denunciare la drammatica situazione in cui versano, ormai da anni, le politiche sociali del territorio, aggravata dalla particolare congiuntura sfavorevole di questi ultimi mesi.

Come ben sapete viviamo un momento storico particolarmente difficile per la nostra area, che non esitiamo a definire emblematica all’interno di una regione costretta a vivere un livello di deprivazione nel settore dei servizi sociali, maggiore che in qualsiasi altra parte di Italia.

Non è un segreto infatti che la Regione Calabria non è mai stata in grado, a quasi 15 anni dall’approvazione della legge 328 del 2000, di dotarsi di strumenti minimi di programmazione dei servizi e di integrazione socio sanitaria. Le politiche sociali, i servizi in favore delle fasce più deboli della popolazione, hanno da sempre risentito, nella nostra regione, di investimenti inadeguati e di un’approssimazione tale da non garantire neanche i livelli essenziali di assistenza.

Una situazione che ha determinato un’arretratezza enorme della Calabria, che solo grazie alla profonda motivazione delle realtà del Terzo Settore e del volontariato cattolico e laico, che hanno saputo andare oltre ogni ostacolo di ordine burocratico ed economico, ancora mantiene attività e servizi in favore dei cittadini più deboli ed indifesi.

Ma se questa è la situazione dell’intero territorio regionale, la nostra area rappresenta probabilmente la frontiera più debole nella garanzia dei diritti minimi di cittadinanza.

Come è noto infatti, ad una situazione di estrema povertà generalizzata, con i Comuni costretti a vivere enormi difficoltà economiche tali da non garantire nemmeno la certezza dei servizi essenziali, si aggiunge anche una precarietà istituzionale legata ad una incidenza particolarmente rilevante di enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose, elemento questo che, oltre a preoccupare sotto il profilo della incidenza della ‘ndrangheta nella gestione della cosa pubblica, determina, evidentemente, ulteriori difficoltà di ordine burocratico ed amministrativo.

La preoccupazione e che a pagarne le conseguenze, come spesso purtroppo accade, siano proprio i cittadini più deboli e fragili.

Una preoccupazione che purtroppo, a nostro avviso, è già divenuta realtà.

Siamo convinti infatti che le politiche sociali nel nostro territorio sono ormai ridotte a zero. A seguito della sospensione del servizio domiciliare, che ha visto di fatto l’abbandono di oltre 140 famiglie di anziani e disabili del nostro territorio, si è annullato l’unico servizio sociale direttamente gestito dai comuni. Inoltre, ormai da oltre 2 anni, non si riunisce più l’Ufficio di Piano, strumento di partecipazione e programmazione che, con tutti i suoi limiti, garantiva comunque un momento di confronto e governance condivisa in relazione alle politiche sociali dell’area.

Di fronte a tale gravissima situazione il Forum del Terzo Settore non può rimanere inerte, assistendo in silenzio allo smantellamento dello stato sociale.

Per tali motivi chiediamo con forza l’immediata riattivazione dell’Ufficio di Piano, con il preciso obiettivo di costituire un luogo di confronto e programmazione che veda la partecipazione, oltre che del livello istituzionale comunale, anche dell’azienda sanitaria provinciale e delle realtà del Terzo Settore e del privato sociale.

Siamo infatti fermamente convinti che solo un’adeguata programmazione, che tenga conto dei bisogni effettivi del territorio, possa consentire un corretto uso delle poche risorse a disposizione, ma soprattutto possa garantire continuità ed attenzione verso quelle fasce di popolazione più fragili e deboli.

Chiediamo quindi un momento di confronto istituzionale che consenta di fare il punto sui servizi sociali del nostro territorio e che ponga in essere, con estrema urgenza, i provvedimenti necessari a restituire dignità e cittadinanza a centinaia di disabili, minori, anziani e poveri che vivono in condizioni gravissime di abbandono.

Attendiamo quindi un riscontro immediato alla presente, con la convinzione che una società incapace di dare risposte ai suoi figli più deboli è una società incapace di futuro.

Per tali motivi il Forum del Terzo Settore è pronto a porre in essere tutte le azioni di lotta non violenta necessarie per garantire i diritti minimi di cittadinanza per tutti, nessuno escluso.

Coordinamento Provinciale del Terzo Settore 

Forum del Terzo Settore dell’Area Grecanica

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Author: Cristina

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