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Il punto nascita dell’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, è stato di nuovo chiuso. Il Tar ha rigettato la richiesta avanzata dai sindaci dell’area grecanica, e firmata da alcune gestanti, a causa dell’inammisibilità del ricorso.
L’organo di giustizia amministrativa ha dichiarato inammissibile il documento al termine della riunione collegiale (Ettore Leotta presidente, Giuseppe Caruso consigliere, Salvatore Gatto Costantino primo referendario estensore) tenuta nella mattinata di ieri. Una decisione “strana” in quanto sul finire del mese di maggio, il giudice monocratico aveva accettato le richieste avanzate aprendo temporaneamente il punto nascita nel nosocomio melitese, rimandando tutto alla seduta dell’8 giugno.
La notizia ha colto tutti di sorpresa nell’area grecanica ed in primo luogo il sindaco di Melito Giuseppe Iaria che “rimane in attesa di conoscere le reali motivazioni della sentenza. In questo momento potrebbe sembrare che il punto nascita non verrà più aperto anche se nelle risposte del Tar potrebbero esserci delle flessibilità che ci permetterebbero di agire per difendere le nostri intenzioni”.
“E’ una decisione assurda” ha continuato Iaria che ha sottolineato come “non voglio fare dietrologia, ma mio rifiuto di pensare che un tribunale amministrativo prenda tali decisioni a giorni alterni. Mi sembra, anzi, una decisione ampiamente politica. Prendiamo atto ed aspettiamo, lo ripeto, le motivazioni prima di agire”
Iaria non si mostra battuto “ribadendo quanto detto nella precedente conferenza stampa nella quale non avevamo usato torni trionfalistici affermando di aver ottenuto soltanto un riconoscimento dei nostri motivi per i quali riteniamo sbagliato questo decreto regionale. Rimaniamo, altresì, fermi sulla nostra posizione che la migliore soluzione sia l’accorpamento con l’ospedale Riuniti di Reggio Calabria”.
La precedente conferenza stampa:
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