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Nella mattinata di ieri, il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, ha partecipato alla Riunione di inaugurazione ufficiale della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione – RAN (Radicalisation Awareness Network), in programma a Bruxelles nella sede della Commissione Europea alla presenza – tra gli altri – del Commissario Europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmström.
L’intervento del Sindaco Varacalli – presente in qualità di membro del Comitato delle Regioni, l’assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’UE, in sostituzione della Presidente del Comitato, Mercedes Bresso, impegnata in Polonia nella riunione dell’ufficio di Presidenza del CdR – ha riguardato il ruolo dei diversi attori a livello locale e regionale nell’assicurare elevati livelli di sicurezza ai cittadini ed ai residenti europei, nella prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e nel perseguimento degli obiettivi della RAN e dei relativi gruppi di lavoro in tal senso.
Dopo aver salutato i presenti anche a nome della Presidente Bresso, Varacalli è entrato nel vivo del proprio intervento: «Gli enti regionali e locali sono parte attiva degli sforzi concertati in atto, volti a garantire elevati livelli di sicurezza ai cittadini e ai residenti europei e ad assicurare nel contempo che ciascun individuo eserciti le sue libertà fondamentali nello svolgimento delle sue attività quotidiane. Non c’è bisogno di dire che le conseguenze della criminalità organizzata e violenta, nonché degli attacchi terroristici, colpiscono soprattutto le comunità locali. E non è soltanto l’infrastruttura fisica a essere distrutta; la criminalità organizzata e il terrorismo possono mandare in frantumi anche i legami all’interno delle comunità instillando paura, diffidenza e odio, frapponendo così seri ostacoli alle attività costruttive che generano crescita e prosperità. Per questo motivo, le città e le regioni devono assumere un ruolo di grande importanza nella tutela delle popolazioni locali, dei loro beni e delle loro attività economiche, nonché delle infrastrutture pubbliche e private».
«Le città e le regioni – ha proseguito Varacalli – grazie alla loro vicinanza ai contesti locali sono fondamentali per individuare i segnali di radicalizzazione e impedire che questi degenerino in fenomeni violenti. Gli enti regionali e locali sono in grado di accedere più facilmente ai gruppi particolarmente vulnerabili all’estremismo, spesso emarginati a causa della povertà e vittime dell’esclusione sociale. Con le loro azioni sul territorio, le città e le regioni possono garantire ai residenti dell’UE la migliore integrazione sociale possibile e un’esistenza in cui non vi sia posto per discriminazioni, in condizioni di pace e democrazia. Per questo motivo, è importante che ogni sforzo di antiradicalizzazione profuso a livello UE preveda uno spazio per l’attuazione e la deliberazione locale, sulla base delle esperienze e della comprensione del fenomeno a livello locale; vanno così sviluppati quadri chiari per l’intelligence comunitaria e devono essere forniti sostegno e risorse agli enti locali per individuare e contrastare gli episodi di radicalizzazione violenta».
Nel decennale dei tragici eventi che hanno cambiato la percezione della sicurezza di miliardi di persone nel mondo intero, Varacalli – che lo scorso 1° luglio è stato relatore sulla Strategia di sicurezza interna per conto del Comitato delle Regioni – si è poi concentrato sulla necessaria collaborazione tra il Comitato stesso, la Commissione Europea e la RAN per il successo della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione: «Il Comitato delle regioni ha espresso chiaramente un forte impegno politico nei confronti della RAN e si è impegnato a lavorare come partner istituzionale della Commissione europea per conseguire l’obiettivo a lungo termine della rete. Credo fermamente che la cooperazione tra il Comitato e la Commissione, così come anche la presenza di rappresentanti delle città e delle province all’interno della RAN stessa, possa dare senza dubbio un contributo costruttivo alle attività della rete e dei suoi gruppi di lavoro. Il Comitato delle regioni contribuirà inoltre a comunicare i risultati e le conclusioni emerse dal lavoro della rete alle altre città e regioni, nell’interesse della diffusione delle buone pratiche e della condivisione delle esperienze e degli insegnamenti tratti».
«In questa solenne occasione – ha concluso Varacalli – credo che siamo tutti d’accordo nel dire che la sicurezza non può essere raggiunta soltanto con mezzi militari e tecnici; i costi materiali e immateriali della “guerra al terrorismo” sono più o meno evidenti a tutti noi. Dobbiamo continuare a essere vigili perché la radicalizzazione è ancora in grado di avvelenare le nostre società. Gli enti regionali e locali possono contribuire in maniera cruciale agli sforzi per prevenirla, impegnandosi a coltivare l’inclusione, la comprensione e il dialogo. Sono dunque certo che le città e le regioni daranno alla RAN un contributo proficuo». Un passaggio, quest’ultimo relativo alla disponibilità del Comitato delle Regioni, particolarmente apprezzato dal plenum della Commissione europea.
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