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Dopo dieci anni di militanza attiva e continua nel Movimento Sociale Fiamma Tricolore, di cui ben sei da segretario provinciale, nella giornata di sabato, presiedendo l’ultima seduta di segreteria provinciale, ho rassegnato dinanzi alla stessa le mie dimissioni dall’incarico ricoperto fino ad oggi.
Lascio la segreteria del partito conscio di aver profuso per lo stesso il massimo impegno possibile nonostante le proibitive condizioni in cui la stessa azione è stata portata avanti. La totale mancanza di mezzi economici e attività politica finanziata direttamente dai militanti, l’assoluta assenza di visibilità mediatica nazionale hanno rappresentato dei freni importanti che però non hanno impedito al movimento locale di crescere (in termini comunque minimi) sia numericamente che dal punto di vista elettorale in una città e in una regione dove la politica è mortificata quotidianamente in nome di un clientelismo esasperato e di una classe politica sempre più corrotta.
Gli anni di militanza nel Movimento Sociale sono stati importanti per la mia formazione umana e professionale: non è facile oggigiorno fare politica partendo soltanto da un ideale, non è facile tenere unito un gruppo solo ed esclusivamente grazie alle affinità politiche e ideologiche.
Questa scelta non è motivata da alcuna delusione elettorale né dalle ultime amministrative di Roccaforte del Greco (che hanno anzi rappresentato quanto di più bello abbia fatto politicamente in questi 10 anni arrivando a tessere rapporti di amicizia con diversa gente del posto) quanto dal prendere coscienza del mutato scenario della politica italiana. Gli ultimi appuntamenti elettorali hanno infatti reso sempre più evidente il fatto che in Italia sia in atto ormai da anni un radicale cambiamento: da un lato un forte astensionismo, sintomo di come la gente sia fortemente delusa dalla politica (non solo: sull’astensione incide molto l’ignoranza politica delle giovani leve e il disinteresse totale a partecipare alla vita pubblica tramite l’esercizio del diritto di voto) dall’altro una costante polarizzazione del voto. L’Italia del bipolarismo nata negli anni ’90 sta lasciando spazio all’Italia del bipartitismo in cui non c’è più posto per i piccoli partiti, quelli che non muovono interessi economici di sorta. In tale scenario, che costringe all’inutilità politica e sociale la nostra attività politica, non c’è più spazio nemmeno per il Movimento Sociale. Avendo maturato questa convinzione e avendo personalmente rifiutato da sempre il fanatismo politico e/o l’approdo verso altri lidi politici tale scelta appare come l’unica possibile.
Sulla stessa non può non pesare poi la pesante responsabilità di aver portato, in buonafede e a causa di sbarramenti elettorali per noi proibitivi, il partito ad essere presente sulla scheda elettorale apparentato a quella coalizione di centrodestra che ha gettato la regione e la città nello sbando più totale rendendo quest’ultima una “bidonville” in cui i cittadini, in buona parte non esenti da colpe in quanto complici del sistema clientelare, sono oggi vessati con una tassazione comunale spropositata quando fino a qualche anno fa ci si vantava di avere le tariffe tarsu tra le più basse d’Italia: i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti.
Non solo! Per un partito che da sempre ha al centro della sua attenzione la lotta alla criminalità organizzata è di certo una vergogna l’aver sostenuto coalizioni in cui gli arrestati non si contano più! Tale immenso fardello di responsabilità pesa dunque come un macigno sulle spalle del sottoscritto tanto che fare un passo indietro non solo è opportuno ma quanto mai dovuto!
Con la presente termina definitivamente il mio impegno politico conscio che la politica dovrebbe rappresentare per un uomo (ma in Italia non è così avendo parlamentari ottuagenari!) una parentesi della propria vita. La mia si chiude quest’oggi e anche se i risultati prodotti non sono stati esaltanti mi soddisfa comunque e mi appaga il fatto di essere rimasto immune a qualsiasi “gioco sporco” conquistando in tal modo la fiducia e la stima di tantissime persone, di destra e di sinistra, che io ringrazio per l’affetto che mi hanno espresso in questi anni e negli ultimi mesi in particolare.
Dovuto il ringraziamento a tutti i giovani e meno giovani che ho avuto l’onore di dirigere durante la mia segreteria, per i quali continuerò a rimanere a disposizione mettendo al loro servizio l’esperienza accumulata in tutti questi anni.
Giuseppe Minnella
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