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“Con la testa e con il cuore si va ovunque” varca la soglia del Salone d’Onore del Coni a Roma. Ieri mattina, infatti, l’atleta paralimpica Giusy Versace ha presentato la sua autobiografia in compagnia del presidente del Comitato Olimpico Italiano Giovanni Malagò e di quello Paralimpico Luca Pancalli.
Il libro, pubblicato da Mondadori a febbraio e già alla terza ristampa, era stato promosso anche a Milano nel giorno della festa della donna (8 marzo), ma l’occasione di una presentazione nella casa dello sport italiano è stato per la Versace motivo di grandissimo orgoglio.
L’incontro è stato presentato dalla giornalista del Tg1 Isabella Schiavone che ha introdotto il libro al pubblico attraverso la lettura di alcuni brani e Giusy ha aperto il suo cuore con estrema naturalezza: “Ricordando il giorno del mio incidente, devo dire che la voglia di vivere ha prevalso sulla pura di morire. Se hai la testa forte e il cuore pulito puoi andare davvero ovunque! Quando mi dicono che sono stata brava e eccezionale, io rispondo dicendo che ho avuto grande fotuna nell’avere intorno persone eccezionali. Lo sport è una grande terapia, soprattutto per le persone disabili, e poi è un bellissimo mezzo per scoprire dove arrivano i nostri limiti“.
Particolarmente emozionato è apparso anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Il mio rapporto di amicizia con Giusy risale a tempi ‘non sospetti’, ben prima dei suoi successi sportivi e dell’uscita del suo libro. E’ una persona di cui non ci si può non innamorare: il suo sorriso annichilisce, disarma, disorienta. Giusy è un costante riferimento di come si può approcciare la quotidianità in maniera positiva e costruttiva, e le sue protesi sono il punto di partenza dal quale ricostruire quel contesto di valori che un po’ si è perso al giorno d’oggi, ed ai quali dobbiamo agganciarci per garantirci un futuro migliore. Lo sport italiano ti ringrazia!”
Molto profonda anche la testimonianza del presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli: “Ci siamo innamorati di Giusy Versace, come ci si innamora di tutti quegli splendidi personaggi che fanno grande lo sport olimpico e paralimpico. Leggendo la sua storia mi vengono i brividi, perché i segni premonitori prima del suo incidente hanno ricordato i miei. Oggi, tra l’altro, ricorre l’anniversario dei 25 anni dal mio incidente. In Giusy, mi ha colpito molto il ruolo della famiglia, della fede e dello sport: lei rappresenta in maniera autentica un messaggio di speranza“.
Al termine della presentazione, due bambini del Centro Sportivo Italiano hanno consegnato assieme al presidente Massimo Achini il “testimone della vita” in una simbolica staffetta.
Suddiviso in ventidue capitoli, il libro ripercorre le tappe fondamentali della nuova vita. Dal terribile incidente, al risveglio nellospedale di Cosenza, la gioia e il dolore provati a camminare su nuove gambe e linizio di una nuova vita e di una nuova passione: latletica leggera. In copertina, una Giusy ammiccante con rossetto rosso e abito lungo, che posa su una pista di atletica sfoggiando le gambe che preferisce: le protesi da corsa. Lestrema naturalezza della narrazione, accompagnata da un pizzico dironia, rendono il racconto piacevole e molto scorrevole. La Giusy Versace che si racconta nel libro è una donna forte, caparbia, innamorata della vita e capace di sdrammatizzare in ogni situazione. Il suo racconto è una testimonianza di gioia, fede e un costante invito a non arrendersi mai.
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