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Reggio Calabria – La chiusura dell’anno istituzionale I.N.A. nella Basilica di San Pietro Apostolo in Vaticano ha dimostrato ancora una volta la profonda spiritualità di questa vostra grande famiglia, presidente Festicini cosa ci aggiunge? Poter chiudere questo anno Istituzionale 2022/2023 in Vaticano, presso la sede del Successore di Pietro, è qualcosa che mi ha emozionato tanto, ma anche responsabilizzato. Durante l’anno 2022/2023 l’Istituto si è concentrato su una serie di attività volte a garantire i bisogni essenziali e alla tutela dei diritti umani. Nello specifico abbiamo Implementato programmi educativi e formativi per promuovere lo sviluppo della dignità della persona umana organizzando a cadenza mensile catechesi per i Membri I.N.A, eventi culturali e conferenze per favorire la condivisione di conoscenze e la promozione della cultura umana dove al centro c’è Dio. Si è rivisto l’assetto dei componenti dello stesso Istituto al fine di poter essere più efficaci nelle nostre attività e garantire un’armonia sana. Ed anche Ci sono state collaborazioni con altre istituzioni o organizzazioni per affrontare questioni sociali.
Presidente, cosa sono per lei i membri dell’istituto Nazionale Azzurro? Per me l’Istituto Nazionale Azzurro è Famiglia. Ogni membro I.N.A. ha un compito preciso e segue l’unico Vero Maestro che lo guida: Gesù. La nostra possibilità di concorrere all’edificazione di una società degna dell’uomo si radica in primo luogo nell’impegno personale quotidiano: soltanto un uomo che diventa nuovo in Cristo può rinnovare autenticamente le strutture e i rapporti sociali ed essere Membro dell’Istituto Nazionale Azzurro vuol dire proprio questo.
Presidente, progetti e obiettivi per il nuovo anno istituzionale? Determinati e con il cuore aperto ci rivolgiamo alla Chiesa, che pone grande attenzione agli sforzi che quotidianamente si compiono nell’ambito delle opere umanitarie a favore dei bisognosi e che valorizza tutte le azioni utili a mantenere la concordia tra i popoli ci rivolgiamo a Lei per il futuro chiedendo umilmente di guidarci e illuminarci perché le nostre attività ed opere vadano sempre a vantaggio del bene della persona, delle sue aspettative, dei suoi diritti fondamentali.
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