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In merito a quanto riportato da foto e video, in occasione dell’incontro tra sindaci avvenuto a Saline la scorsa settimana avente come oggetto la centrale a Carbone, dove alcuni ospiti delle nostre strutture di riabilitazione psichiatriche sono stati ritratti con la maglietta pro centrale, nella qualità di Presidente di Rinascita, desidero ribadire quanto segue:
presso i nostri servizi non vi è stata alcuna consapevolizzazione in specifica attività, come il gruppo d’ascolto e l’attività socio culturale, concernente il Si od il No alla Centrale a Carbone.
Di conseguenza non abbiamo alcuna notizia formale riportante la posizione degli ospiti sull’argomento, che ribadisco, deve assolutamente essere autonoma.
La cooperativa Rinascita, in quanto tale ma anche per l’appartenenza al Forum del III settore, che con atto deliberativo ha già espresso formalmente la sua posizione per il No al Carbone, piuttosto che al coordinamento delle associazioni, è nettamente contraria alla costruzione della centrale di Saline, valutata antitesi al lavoro sociale, distruttiva sul versante della salute pubblica e dell’ambiente, oltre che frustrazione perenne di potenzialità parzialmente inespresse ed ancora non completamente sfruttate del territorio.
Nonostante ciò nessuna pressione o condizionamento è stata effettuata verso gli ospiti delle strutture, soggetti portatori di diritti inalienabili come le idee e le relative scelte di campo.
Scritto ciò stigmatizziamo ogni forma di condizionamento o compravendita delle idee, senza dubbio in tale versante agita dai comitati per il SI, annunciando un approfondimento della vicenda in corso d’opera presso i nostri Servizi ed un eventuale ricorso all’autorità giudiziaria qualora i soggetti in questione fossero in situazione giuridica tale da configurare un ipotesti di reato.
Fatto salvo, ribadisco, il massimo rispetto verso le autonome posizioni di ognuno.
Oltre la chiarezza si ribadisce quindi che tutti hanno il diritto dovere di esprimere le proprie posizioni senza però agire con condizionamenti o estemporanei reclutamenti, come in questo caso, verso soggetti fragili che come Ente ci corre obbligo tutelare.
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