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Il gravissimo attentato della ‘ndrangheta, perpetrato con una bomba fatta esplodere contro il centro “Luna Rossa” di Lamezia Terme gestito dalla Comunità “Progetto Sud”, guidata coraggiosamente da don Giacomo Panizza, è un atto di sfida e uno sfregio contro tutti i calabresi.
Ha proprio ragione don Panizza, il quale ha affermato che la bomba contro “Progetto Sud” è un chiaro segnale contro tutto il territorio, e, nel macabro gergo mafioso, i segnali e i simboli rappresentano elementi di fondamentale importanza.
Proprio per questi motivi la concreta solidarietà e vicinanza nei confronti di don Panizza e di tutti gli operatori della Comunità, che si trova in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, deve essere ferma, puntuale e assoluta.
La quotidiana attività di una figura eminente come don Panizza è un fiore all’occhiello per una regione difficile e complicata come la Calabria, nella quale la presenza della ‘ndrangheta opprime drammaticamente tutti i gangli della società.
Lavorare concretamente, nel silenzio e senza i riflettori, accanto a tossicodipendenti, migranti e disabili rappresenta l’attività quotidiana di don Panizza che costituisce un esempio per il riscatto di questa terra.
Un’opera indispensabile che procura sollievo alle persone bisognose, sfortunate e svantaggiate.
Le dichiarazioni di don Panizza successive all’esplosione dell’ordigno sono un monito e una speranza.
Infatti, nonostante l’attentato subito, purtroppo l’ultimo di una lunga serie, don Giacomo Panizza ha, fortunatamente, affermato che non arretrerà di un millimetro e proseguirà, anzi con maggior vigore, nel suo impegno sociale.
In tal senso, noi Comunisti Italiani siamo incondizionatamente al fianco di don Panizza e dei suoi collaboratori nella battaglia contro la ‘ndrangheta e per il riscatto civile e sociale della martoriata Calabria.
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