Il PdCI Calabria aderirà allo Sciopero Generale del 6 settembre indetto dalla Cgil

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Il PdCI della Calabria aderisce allo Sciopero Generale del 6 settembre indetto dalla CGIL e parteciperà alle manifestazioni che si svolgeranno nella città calabresi per protestare contro la politica economica del governo Berlusconi.

Tra il 2010 e il 2011 il governo di centrodestra hA realizzato tre manovre per oltre 100 miliardi di euro, colpendo sempre gli stessi: i lavoratori, i giovani, i precari, i disoccupati e il mezzogiorno; mentre ha garantito e coperto i ceti più ricchi, i padroni, i corrotti e gli evasori.

Tutto ciò è ormai divenuto insopportabile. Non se ne può più di un governo che fa il Robin Hood alla rovescia: prende ai poveri e ai più disagiati e trasferisce le risorse ai ceti ricchi e ai territori più forti.

Per tre anni hanno negato la crisi non facendo nulla per affrontarla ma curando solo gli affari di famiglia con le innumerevoli leggi ad personam per favorire gli interessi di Berlusconi e soci e per impedire alla giustizia di fare il suo corso nei confronti dei reati commessi dal Presidente del Consiglio e dai suoi sodali.

Oggi il Governo Berlusconi cerca di uscire dal letargo imponendo prezzi pesantissimi ad un paese che a causa delle inadempienze e incapacità governative rischia addirittura la bancarotta.

Si vuole fare pagare la crisi a coloro che sono le vittime, a  quelli che sono stati taglieggiati e privati dei più elementari diritti sociali.

La manovra del governo è il trionfo dell’iniquità e dell’ingiustizia sociale. Essa rappresenta un attacco violentissimo allo Stato sociale,  un colpo senza precedenti agli Enti locali che ovviamente si scaricherà sui cittadini e un vero e proprio attentato alla Costituzione per quanto riguarda i diritti dei lavoratori ed in particolare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che viene aggirato stabilendo il diritto a licenziare senza giusta causa.

E’ giusto quindi scioperare il 6 settembre per fare sentire alta e forte la voce di protesta dei lavoratori, dei giovani, dei precari, dei disoccupati.

In questo contesto, è di fondamentale importanza che il Sud e la Calabria diano un forte impulso alla lotta perché qui più che altrove avvertiamo in maniera preoccupante il peso negativo delle politiche neo liberiste e antimeridionali di Berlusconi, Bossi e Tremonti.

Il Sud è stato colpito al cuore dalle scelte che il governo ha fatto in questi anni quando con i soldi del Sud addirittura venivano pagate le multe sulle quote latte degli allevatori del nord o quando venivano drenati circa 30 miliardi di euro dai fondi FAS per spostarli alle aree più forti e ricche del paese.

Tutto questo deve finire. Dal Sud e dalla  Calabria occorre far ripartire il conflitto e l’opposizione sociale.

Il 6 settembre è dunque una data importante che richiede una vasta mobilitazione popolare con una grande partecipazione alle manifestazioni programmate, ma essa rappresenta anche l’avvio di un grande movimento che va costruito nei prossimi mesi fino a che non saranno strappati risultati concreti e tangibili a favore delle classi popolari, del Mezzogiorno e della Calabria.

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Author: Cristina

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