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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
Il Paleariza 2012 ha ufficialmente aperto i battenti. Nello splendido scenario dell’anfiteatro di Pentedattilo si sono alternati due gruppi che hanno fatto ballare la platea numerosa.
Alle ore 22 l’assessore di Melito Vinci ed i factotum del Paleariza e del Gal Palermiti e Casile hanno ringraziato il pubblico accorso per l’occasione ricordando il lavoro svolto anche quest’anno che ha permesso, tra mille difficoltà, e qualche ritardo tempistico, di permettere un’altra edizione dei quello che è diventato un festival della musica popolare itinerante che interessa molti comuni dell’area grecanica.
Un ringraziamento è andato ai vari comuni che hanno aderito all’iniziativa ed ai Borghi Solidali, partner speciale, che con le ulteriori serate organizzate permette un ricco palinsesto di momenti ludici e di riscoperta delle tradizioni all’interno del territorio. Le musiche del gruppo dei Khardhja hanno scaldato gli animi grazie a rivisitazioni musicali apportate dai maestri del gruppo, Totò Nicolo, tastiera e voce, Piero Altomonte e Giuseppe Nucera, chitarra classica e voce.
Il gruppo nato appena un anno fa con persone esclusivamente della frazione di San Carlo, a Condofuri, ha proposto dei di brani tratti dai vecchi repertori popolari calabresi, nonché brani inediti che raccontano e rievocano la vita quotidiana, i mestieri, le usanze, e le tradizioni del passato della nostra terra. Nel vasto repertorio dei Kardhja, molti brani si riportano al tradizionale ritmo della tarantella. Sul palco anche Marco Antonio Candido, basso elettrico, Tonino Nucera, violino, Francesco Manti, tamburello e organetto e Antonio Altomonte, alla batteria e alle percussione. A completare il gruppo le voci delle giovani Aurora Paino e Selene Caridi e la mascotte Mattia Nucera, di appena sei anni, con il suo tamburello.
Una delle novità dell’edizione 2012 del Paleariza è stata anche l’esibizione di un secondo gruppo rappresentato dai Paraphone Disperanza Tour. ll collettivo musicale Parafoné rappresenta al meglio una tradizione consolidata che, memore del proprio passato, è capace di rinnovarsi allargando intenti e prospettive. Particolare la melodia creata dai vari strumenti suonati dalla band alla ricerca di quegli antichi suoni tipici delle tradizioni e delle radici di un tempo passato riproponendo la musica senza variarne l’essenza, utilizzando gli strumenti tramandati di padre in figlio come chitarra battente, zampogna, lira, organetto, tamburello, fischiotti.
Oltre a Bruno Tassone (voce, chitarra battente e zampogna a chiave), il gruppo è formato da Angelo Pisani (lira calabrese, pipita, fischiotti, sax soprano, marranzano), Gianluca Chiera (bouzouki greco), Domenico Tino (chitarre), Antonio Codispoti (organetto, tamburello), Omar Remi (basso elettrico) e Fabio Tropea (percussioni, darabouka, tamburi a cornice).
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