Il musical “Salvatore Giuliano” al Teatro Cilea di Reggio Calabria

locandina salvatore giuliano

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“Salvatore Giuliano”, il musical italiano composto da Dino Scuderi e scritto dal musicista messinese insieme a Franco Ingrillì e Pierpaolo Palladino, sbarca il 30 marzo al Teatro Cilea di Reggio Calabria. Regista dello spettacolo è un altro abitante della città che con Reggio condivide il “dominio” dello Stretto, Giampiero Cicciò.

A vestire i panni del bandito siciliano più famoso al mondo, incarnazione di contraddizioni e segreti italiani, è ancora una volta Giampiero Ingrassia, che aveva interpretato Giuliano nel 2001, quando il musical andò in scena per la prima volta aprendo il cartellone di Taormina Arte. La dolce e protettiva Mariannina, sorella di “Turiddu”, è invece Barbara Cola, che ha esordito in questo ruolo l’estate scorsa, durante le repliche offerte come evento di punta de “Il Circuito del Mito” della Regione Sicilia.

Per Barbara Cola, la sorella di Giuliano è il secondo personaggio femminile interpretato in un musical. Nel 2002-2003, infatti, era stata Lucia Mondella ne I Promessi Sposi di Tato Russo (Premio Italian Music Awards 2001). A comporre il cast, tutti attori e cantanti di grande talento e professionalità, tra cui si segnalano Pierluigi Misasi (Don Calogero Vizzini) e Luca Notari (Michele).

Da modello straniero a prodotto italiano. Da musical a opera rock. Da intrattenimento nato su vicende spesso pretestuose a spettacolo in cui la storia serve la musica e la musica serve la storia. Tutto questo è “Salvatore Giuliano”. Al di là di qualsiasi valutazione tecnica su musiche e messa in scena, a “premiare” Salvatore Giuliano è stato fino ad ora il “pubblico sovrano” che ha tributato standing ovation al termine di ogni replica della ripresa invernale dello spettacolo a Rieti (Teatro Flavio Vespasiano), Torino (Teatro Alfieri) e Cesenatico (Teatro Comunale). Applausi prolungati ed entusiasti da parte di persone che non conoscevano le musiche (e, a volte, neanche la vicenda del bandito).

Storia e musica sono la forza di Salvatore Giuliano, la cui vicenda è stata raccontata dopo anni di studi e ricerche. Lo spettacolo divide la sua parabola esistenziali in tre fasi: la prima – da bandito a eroe – ha come sfondo la rapida ed effimera ascesa del movimento separatista; la seconda – da eroe a traditore – ha come sfondo il conflitto di classe fra agrari e contadini, e la strage di Portella delle Ginestre; la terza – la vittima del complotto – ha come sfondo gli eventi che portarono alla “normalizzazione” della società siciliana e alla restaurazione di un blocco di potere conservatore, fondato sull’alleanza fra agrari, mafia e importanti “pezzi” dello Stato Italiano.

Per cui, senza che ciò fosse una scelta programmatica degli autori, il racconto della storia di Giuliano è diventato il racconto di una pagina per certi aspetti ancora aperta della storia siciliana. E al racconto di parola si unisce la trama musicale, che riprende la tradizione strutturale del melodramma italiano mettendolo al servizio del musical, alternando alle canzoni dei protagonisti sei temi ricorrenti che si ritrovano nei punti di raccordo dell’interna vicenda e ne dettano i passaggi successivi.

Grandioso il finale del primo atto, con l’inno siciliano, e secco(come nella pucciniana Tosca) il finale: con il corpo di Giuliano (quello vero?) spostato dai carabinieri e crivellato dalle mitragliatrici sulle note, questa volta più cupe, del tema dell’ouverture. Un tema che, poco prima, si sfalda letteralmente, con dissonanze, in uno dei momenti più tragici: la strage di Portella.

Prodotto da Rosario Coppolino e Antonella Piccolo per Molise Spettacoli, in collaborazione con Mediterrarea, Salvatore Giuliano è la grande scommessa di Dino Scuderi, che in passato ha già firmato la fortunatissima edizione italiana del Jesus Christ Superstar e Odysseus Dance Opera.

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Author: Cristina

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