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“Reggio città turistica, Reggio città Metropolitana, la bella Reggio, crolla inesorabilmente sotto le prime gocce d’acqua, mettendo a rischio la vita ed i beni primari di molti suoi abitanti. Tutto ciò non può che suscitare una forte indignazione. È insopportabile pensare che le casse del Comune siano vuote, ma che nulla sia stato fatto e nessuna somma sia stata spesa per la messa in sicurezza della nostra bellissima città. Città che, notoriamente, così come l’intera Regione Calabria, corre un elevatissimo rischio idrogeologico, oltre che sismico.
Venerdì sera, nel corso di un forte temporale, sono franate colline, caduti ruderi, andate in tilt intere condotte fognarie, per non parlare delle condotte delle acque bianche, manifestamente inutili dal punto di vista della loro efficienza, non essendo stata fatta da anni una seria manutenzione o, laddove necessario, addirittura un ripristino.
Se non è scappato il morto è stato solo per un miracolo, visti gli spaventosi scenari che si sono delineati, da nord a sud, da est ad ovest, in poche ore di pioggia. Centinaia gli scantinati, i locali e gli appartamenti al primo piano allagati o, peggio, completamente invasi dal fango. Non è difficile immaginare il pericolo che si è corso in alcune zone della città, come Gallico, Catona, Pellaro, Ravagnese e lo stesso Lungomare Falcomatà, dove le macchine sono state a momenti quasi sommerse dall’acqua. Si sono verificate frane e smottamenti in tutte le zone semi collinari, come Eremo, Condera, e come sul tratto dell’A/3, nei pressi del porto, che da accesso alla città. In quasi tutte le strade del centro, e non solo, si sono aperte vere e proprie voragini. Tutti quelli che erano gli antichi percorsi delle acque piovane, i torrenti della città, spaventosamente ostruiti, non hanno potuto svolgere la loro funzione e così dalle zone alte di Reggio è scesa una fiumara di ciottoli, detriti e fango. Si è allagata addirittura la stazione ferroviaria!
Ecco perché non pare azzardato sostenere che se non è morto nessuno è solo per un miracolo.
Eppure le previsioni meteorologiche avevano avvertito dell’arrivo di temporali, certamente non si è trattato di eventi imprevedibili, che si ripeteranno nei prossimi mesi. E certamente esistono gli strumenti per proteggere una città da tutto ciò!
È assurdo che quello che è stato poco più di un temporale estivo, abbia causato la totale paralisi della città, con intere zone rimaste isolate, senza acqua e senza luce, anche per giorni, e per di più senza che nessuno dagli uffici del Comune di Reggio Calabria si sia preoccupato di spiegare, nelle ore successive, cosa fosse successo e quali interventi si stessero realizzando. Un assordante silenzio come se non fosse successo proprio niente.
Reggio e la Calabria, purtroppo, non sono assolutamente preparate ad affrontare simili fenomeni, e ciò nonostante i moniti che la natura ha dato a tutti in questi ultimi anni. Le tragedie si sono susseguite, tutte in scenari non lontani dalla nostra terra e tutte più o meno annunciate. A Reggio ed in Calabria si sa bene, cosa succede, soprattutto di recente, appena cadono anche soltanto poche gocce di pioggia. E pensare che i fenomeni temporaleschi come quello di venerdì 3 settembre, sono, ormai, tutt’altro che rari ed eccezionali.
Eppure non c’è nessuna intenzione di prendere seri provvedimenti in proposito. Addirittura alla Regione la maggioranza di centro destra ed il Governatore Scopelliti, non appena insediatisi hanno deciso di bloccare la legge sismica ed il Quadro Territoriale Regionale, faticosamente e orgogliosamente scritti, per la prima volta nella storia della nostra Regione, da uno staff di tecnici guidati dall’Assessore all’Urbanistica uscente, Michelangelo Tripodi, segretario regionale del Partito dei Comunisti Italiani. Partito che in Calabria ha sempre combattuto la battaglia della legalità e del rispetto della natura del paesaggio e dei territori, come elementi di rilancio sociale.
Dobbiamo denunciare che nelle istituzioni locali in ambito di salvaguardia ambientale e del territorio non si sta facendo proprio nulla. Anzi alla ribalta delle cronache è, invece, il c.d. “piano casa”, provvedimento di portata estremamente pericolosa e deleteria, proprio per i risvolti che avrà sui territori, già ampiamente devastati.
È, infatti, facile comprendere, oltre ad essere stato ripetutamente denunciato dagli esperti in materia, che tutti i danni che subiamo a causa del maltempo e tutte le tragedie accadute e sfiorate, sono causate da una pessima gestione dei territori. Nessuna opera di prevenzione per gli incendi che ogni estate, puntualmente, devastano chilometri di colline, nessuna provvedimento per il rimboschimento nelle stesse zone (gli alberi sono vegetazione sempre più rara dalle nostre parti), muri e strumenti di contenimento mai costruiti, neanche nelle zone più vicine ai centri abitati (come ad esempio lungo la via Eremo Condera, dove lo scorso anno perse la vita un uomo), cementificazione selvaggia, spesso abusiva, di tutte quelle che un tempo erano le aree di “sfogo” delle acque piovane (tutti i torrenti di Reggio sono stati coperti o cancellati senza criteri).
Ed il centrodestra della Giunta Regionale si gira dall’altra parte, fa finta di niente e decide di rendere possibile l’ampliamento indiscriminato e senza regole del 20% della superficie immobiliare, in alcuni casi anche del 35%. Un enorme e disastroso balzo indietro rispetto alla precedente legislatura, rispetto ad una nuova cultura che si stava proponendo e costruendo, un ritorno alla vecchia sub – cultura dell’edificazione selvaggia, madre di tutte le catastrofi vissute, anche in Calabria, negli ultimi anni.
Il Partito dei Comunisti Italiani chiede con forza che vengano realizzati importanti ed indifferibili interventi strutturali in ambito di tutela del territorio e che vengano ripresi gli strumenti, quali il Quadro Territoriale Regionale e la legge sismica, drammaticamente abbandonati dalla Giunta Scopelliti, affinchè si possa realizzare una seria attività di prevenzione del rischio idrogeologico e sismico nella nostra città e nella nostra regione.
Non intendiamo aspettare che una valanga di fango faccia la stessa strage che si è già verificata altrove.”
Valentina Paviglianiti
Segreteria Provinciale Partito dei Comunisti Italiani Reggio Calabria
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