Il Forum Terzo Settore su sottrazione fondi a politiche sociali per Lsu/Lpu

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Giornata triste quella di ieri per le fasce deboli, dei quali tutti sono bravi a riempirsi la bocca salvo poi dimenticarli sistematicamente quando c’è concretamente da tutelarli.

Assediati dai lavoratori LSU ed LPU che chiedevano giustamente di ricevere le spettanze dovute, il Consiglio Regionale trova la risposta facendo pagare il conto ai più poveri della nostra regione, a coloro che non hanno voce e rappresentanza e quindi, evidentemente, non danno troppo fastidio.

Con una scelta sconcertante, votata all’unanimità, viene operata una variazione di bilancio sottraendo le risorse necessarie al fondo per le politiche sociali, fondo che, come è noto, negli anni scorsi è stato già sistematicamente decurtato a livello nazionale e regionale tanto da provocare uno smantellamento del Welfare esistente con la precarizzazione ed il rischio di chiusura di una rete di servizi sociali erogati dai Comuni e dal terzo settore.

Da quanto ci è dato capire la “sottrazione” di oltre 5 milioni di euro ha interessato il fondo di 12 milioni di euro e mezzo che era stato trasferito il 13 ottobre 2013 alla Regione Calabria dal fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS).

Il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, così come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, legge 328/2000, legge che la Calabria, unica regione in Italia, non è ancora stata in grado di applicare ad oltre 13 anni dalla sua pubblicazione.  Il Fondo Sociale dovrebbe finanziare un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona capaci di implementare i Livelli Essenziali di Prestazioni Sociali (LEPS), servizi alla persona rivolti all’inclusione dei soggetti in difficoltà, anziani, disabili, minori, tossicodipendenti, poveri.

Di questo fondo ieri il Consiglio Regionale ha sottratto ben  5 milioni e mezzo di euro con il rischio che anche i 7 milioni rimanenti  vengano sottratte per coprire la spesa degli altri 12 milioni necessari per gli LSU ed LPU.

La Calabria, evidentemente, non è Italia. Questi fondi infatti, peraltro anche insufficienti a garantire sia pure solo le strutture socio assistenziali già operanti e che vantano ingenti crediti nei confronti della regione, non solo non vanno a finanziare la rete dei servizi, ma vengono addirittura “stornati” per altre emergenze e quasi dimezzati!

Siamo stanchi di sentirci dire che i poveri e le persone in difficoltà rappresentano una priorità! E’ ora di dimostrarlo con i fatti! Le risorse necessarie per garantire il giusto diritto del lavoratori LSU ed LPU vengano rinvenute altrove, su capitoli diversi, e non certo su fondi ministeriali destinati ad altro!

Di tutto ciò informeremo il Ministero chiedendo che assuma gli opportuni provvedimenti per salvaguardare il Fondo per le Politiche Sociali.

A fronte a questa violazione dei diritti di cittadinanza più elementari il terzo settore si mobiliterà con azioni di lotta e di protesta ed invita tutte le forse sociali a fare altrettanto affinché  questa decisione inaccettabile venga ritirata e sia  ripristinato il diritto alla vita ed al sostegno delle fasce sociali  di fatto non garantite dalle Istituzioni preposte.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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