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Parola d’ordine, divertirsi. Questo il must del Festival del Cabaret “Facce da Bronzi” ideato dall’associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte” in collaborazione con l’associazione Cabareboli, andato in scena ieri sera al Cine-Teatro Odeon di Reggio Calabria. Cabaret, inediti sketch, originali monologhi realizzati da nove giovani artisti provenienti dalla Calabria, Sicilia e Basilicata, hanno “stregato” gli spettatori reggini estasiati da una sana e pulita comicità. Il Festival, patrocinato dalla Provincia di Reggio Calabria, dal Comune e dal Consiglio regionale della Calabria, vanta la sinergia con la città di Eboli e, per la prima volta, grazie agli organizzatori Giuseppe Mazzacuva e Giuseppe Scorza, conosciuti meglio nelle vesti del duo comico “I non ti regoli”, dà la possibilità a giovani emergenti di poter calcare i più importanti palcoscenici e far conoscere il proprio talento artistico. Da Reggio Calabria quindi, ieri sera, è partito il tour di “Facce da Bronzi” che vedrà tra le prossime tappe provinciali coinvolti anche i Comuni di Palmi e Santo Stefano in Aspromonte dove saranno “scovati” i finalisti che andranno direttamente al Festival Nazionale Cabareboli ad Agosto.
“Sicuramente possiamo perfezionare una manifestazione fatta da giovani tenaci, caparbi e che, ancora oggi, sanno sognare – afferma a fine serata l’organizzatore del Festival Giuseppe Mazzacuva e presentatore della serata insieme a Giuseppe Scorza e all’incantevole Meriam Jane – Questa sera (ieri ndr) abbiamo iniziato un progetto itinerante, primo Festival provinciale di tiratura nazionale, che oltre a scoprire artisti della comicità e del cabaret, speriamo diventi nel tempo un appuntamento fisso nel calendario delle iniziative regionali, offrendo così la possibilità ad un pubblico sempre più ampio di avvicinarsi ad un’arte, quella del cabaret, fatta di atmosfere, di sensazioni e di interazione tra attori e spettatori”.
Tra battute e simpatiche gag, sul palco si sono contesi un posto sul podio i nove cabarettisti (Piero Procopio, Francesco Arno, Jocattolo e Alvin, Aldo Messineo, Mariuccia Cannata, i Profumo di Zagara, Mago Mefai, Carmelo Lisciotto e Gli Stessi), valutati da una giuria di qualità composta da personaggi dello spettacolo, dal presidente del Consiglio della Provincia di Reggio Calabria Antonio Eroi, dal consigliere provinciale e assessore del Comune di Santo Stefano in Aspromonte Francesco Cannizzaro, dal delegato della Regione Calabria Giuseppe Agliano e dal patron di “Cabareboli” Antonio Lamberti.
“Il Festival è sicuramente una passerella di rilievo per gli artisti e sono sicuro che presto li vedremo occupare ruoli di grande prestigio nei migliori spettacoli televisivi nazionali – afferma il presidente Eroi – Non è stato semplice scegliere i tre concorrenti che andranno alla semifinale di Eboli ad Agosto anche perché oltre ad essere stati originali, hanno presentato monologhi in cui spiccava un’accurata attenzione alla scrittura e un gioco di accostamenti su risvolti psicologici dell’uomo-attore”.
Ospite atteso e padrino della serata, il noto showman Gennaro Calabrese di ritorno da Roma dopo il successo del suo tour teatrale “L’imitatore non è l’imitato” e, con i suoi personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e dello sport, è riuscito a strappare sorrisi e continui applausi. “Questo non è un mestiere facile, è molto impegnativo, spesso ti chiudono le porte in faccia e anche se queste servono a fortificare l’essere, vi assicuro che fanno male – afferma Calabrese – Però, se ci credi i sogni si possono realizzare e questi ragazzi hanno dimostrato di essere dei bravi comici e sapienti intrattenitori”.
Alla fine, la giuria ha scelto i tre finalisti: sul podio, direttamente da Ragusa l’attrice Mariuccia Cannata in arte Pipitonella alla quale è stato assegnato anche il premio del pubblico, l’esilarante Francesco Arno di Cosenza e il travolgente duo reggino Jocattolo e Alvin. La gara però non è finita: i concorrenti dovranno affrontare altre selezioni a Luglio e Agosto prima di aggiudicarsi il famoso premio “Facce da Bronzi”.
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