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Riceviamo e pubblichiamo:
Pietro Marra, Demetrio Stellittano e Pietro Vincenzo Marcianò, componenti del diretto del “Movimento Autonomo Popolare” giovedì 4 febbraio alle ore 15.00 si sono recati presso i locali del nuovo Pronto Soccorso degli ospedali Riuniti per verificare lo stato dei luoghi e la funzionalità.
La scena presentatasi agli occhi dei dirigenti del MAP è descritta come una situazione drammatica. Numerose persone tra pazienti e parenti attendono in piedi di essere chiamati dal personale del triage per la visita. Alcune delle quali lamentano molte ore di attesa in piedi, e del fatto che i locali provvisionali antistanti all’U.O.C. sono sprovvisti di servizi igienici esterni. Insomma, “Si stava meglio quando si stava peggio” hanno dichiarato alcune persone in attesa di essere visitate, mentre il parente di un disabile ammalato ha dichiarato che stava aspettando dalle ore 9:00 del mattino l’ambulanza per il trasporto del congiunto infermo al Morelli.
La nuova struttura del Pronto Soccorso dichiara il Presidente del MAP Pietro Marra, appare subito inadeguata e disorganizzata, tanto quanto la vecchia.
Il lungo corridoio che collega provvisoriamente l’area esterna con l’ingresso dei locali dell’Unita’ Operativa di medicina e chirurgia d’urgenza rappresenta per gli utenti un notevole rischio che va eliminato immediatamente in quanto il malcapitato dovrebbe essere abbandonato in auto da solo fin quando l’accompagnatore attraversi tutto il corridoio per arrivare all’ingresso del P.S. quindi citofonare e attendere l’uscita gli infermieri o dei volontari ( sperando che siano liberi ) , in modo da rifare lo stesso tragitto e prendere il paziente in auto ( sperando che non sia svenuto nel frattempo ) e rifacendo nuovamente lo stesso tragitto in modo da portarlo all’interno delle sale.
Non si discute, dichiara il Coordinatore del MAP Pietro Vincenzo Marcianò, sulla qualità delle nuove sale mediche e chirurgiche e delle nuove attrezzature medico-sanitarie, tanto meno si può mettere in discussione la professionalità del personale medico e infermieristico che, pur essendo sottodimensionato (fatto che comporta per i codici bianchi e verde lunghe attese) opera instancabilmente con il massimo zelo.
Lascia invece perplessi la decisione dell’Azienda Ospedaliera di riservare ai pazienti in arrivo al Pronto Soccorso e agli accompagnatori/soccorritori una così angusta e disagiata accoglienza, costituita da un lungo corridoio non presidiato, realizzato con materiali provvisionali e un’area di attesa senza servizi igienici esterni.
Senza tralasciare il fatto più sconcertante, soprattutto nelle ore notturne che, sarebbe l’onere per il soccorritore di dover percorrere circa venti metri di corridoio prima di poter arrivare alla porta dell’U.O.C. per richiedere l’intervento del personale addetto al primo soccorso.
In ogni caso sarebbe bene utilizzare i servizi del Pronto Soccorso per problemi urgenti e non risolvibili dal medico di famiglia, dal pediatra o della guardia medica.
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