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È stato un gran finale quello che ha sancito ancora una volta il successo del DEAfest, con il concerto degli Almamegretta sul Lungomare Italo Falcomatà di Reggio Calabria che ha fatto registrare una grande partecipazione di pubblico e grandi consensi.
Un concerto atteso quanto apprezzato, quello degli Almamegretta, con il Festival che ha vinto la sfida con il cambiamento portando la manifestazione nel cuore della città e proponendo ancora una volta il DEAfest come uno dei più importanti eventi dell’estate.
Con le conclusioni sul tema, “AgriCity – La metropoli rurale”, di fatto affidata alla straordinaria serata di Sambatello, in una cornice affascinante che ha dato concretezza alle grandi potenzialità dell’agricoltura di prossimità che ha accompagnato l’edizione 2016 del Festival, la serata finale è stata completamente incentrata sul tradizionale “concertone” di chiusura.
Guidati dalla voce coinvolgente di Raiz, gli Almamegretta hanno portato non solo il messaggio del Festival, ma anche i ritmi dub e i temi cari ad una delle più importanti e originali band del panorama musicale italiano. Due ore di concerto vibrante, che ha fatto ballare e divertire le migliaia di appassionati accorsi da ogni parte della Provincia, con il quale il DEAfest ha dato appuntamento alla prossima edizione, quell’edizione del decennale che il partenariato promotore, con la Provincia di Reggo Calabria in testa, intendono celebrare con un evento capace di presentare cosa ha rappresentato il DEAfest per la Vallata del Gallico in questi dieci anni: grandi numeri, ma anche importanti ricadute e straordinarie progettualità. Assoluta novità emersa dall’edizione 2016 è un DEAfest sempre più filo conduttore delle azioni valorizzanti nella Vallata del Gallico, che si vuole già dai prossimi mesi progetto strutturato sul territorio, slegato dalla stagionalità delle prime nove edizioni e con una governance ancora più ampia ed efficace. Nella lunga cavalcata che ha portato il Festival alla straordinaria tappa finale di Reggio Calabria, il DEAfest ha costruito un percorso di lavoro presentato nella suggestiva serata di Sambatello: l’operatività permanente del DEAfest come progetto strategico per la valorizzazione dei territori, come emerso dalla tappa di Calanna; il patrimonio identitario agro-pastorale come valore culturale comune alla città metropolitana di Reggio Calabria, come approfondito con la tappa di Laganadi; le straordinarie potenzialità dei borghi rurali, che ha avuto vetrina con il DEA a Podargoni; l’ospitalità (non solo turistica) per la rivitalizzazione dei centri storici, come presentato con l’incontro sugli SPRAR a Sant’Alessio in Aspromonte; il forum permanente “Abitare la ruralità”, istituito con la tappa DEAfest di Arghillà per rendere partecipato un processo di pianificazione che deve riportare al centro l’agricoltura a Reggio Calabria; il tavolo tecnico per i turismi nella città metropolitana, annunciato dal Consigliere Delegato al Turismo della Provincia di Reggio Calabria Francesco Cannizzaro nella tappa di Villa San Giuseppe, azioni che sono i risultati straordinari di quest’edizione del DEAfest e punto di partenza per nuovi importanti traguardi di quel laboratorio territoriale che, con il coordinamento del LaborEst del DIP. PAU, ha fatto in dieci anni della Vallata del Gallico uno straordinario modello, da esportare oggi in una nuova dimensione metropolitana.
“Il successo del DeaFest va attribuito ad un perfetto e sinergico lavoro di squadra tra la Provincia, il Comune di Reggio e i sindaci della Vallata del Gallico che hanno investito su un progetto che tira fuori le potenzialità dei luoghi – afferma il consigliere Cannizzaro – Il nostro obiettivo strategico è quello di un reale rilancio del territorio e la kermesse ha rappresentato anche quest’anno, il motore del cambiamento e della messa in valore delle risorse territoriali”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Giuseppe Raffa che aggiunge: “Essere riusciti a mettere insieme tutti i sindaci in un’iniziativa di elevata valenza ambientale, sociale, e culturale, è molto importante. Il Festival non è solo un momento ludico, si è inserito come un anello di congiunzione fondamentale tra la città di Reggio e la porta d’accesso al Parco d’Aspromonte”.
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