Il Coordinamento Donne FLI Calabria sulle aree costiere calabresi inquinate

Mare Reggio

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Mare Reggio
Mare Reggio

Quella del mare inquinato è la notizia più trattata nei quotidiani che ci portiamo sulla spiaggia nei pochi giorni che ormai ognuno di noi riserva al riposo e al relax estivo. E come se il problema fosse argomento solo del periodo, ecco che si accendono le annose, solite polemiche che cesseranno puntualmente in settembre quando gli stabilimenti balneari chiuderanno i loro ombrelloni per riaprirli l’estate successiva.

In realtà il ‘disagio’ esiste da molti decenni, in maniera più marcata in alcuni tratti di costa piuttosto che in altri, e si nota un graduale e costante peggioramento che ben presto, qualora non si dovessero prendere le misure più opportune, saremo di certo costretti a non poterci più immergere nei nostri mari senza mettere a rischio la salute.

Questo il problema del comune cittadino che pensa alla vacanza nella propria villetta a questo o quel lido, che si limita al disagio di un mare sporco e respingente, disagio che lo costringe a farsi il bagno solo in determinate ore della giornata; altro è il disagio degli operatori turistici che assistono alle fughe dei loro ospiti i quali pretendono, a ragione, che il pacchetto acquistato comprenda un mare limpido e trasparente così come sempre è stato associato alla nostra regione.

La sola contemplazione di un paesaggio deturpato dagli scarichi, spesso illegali, di liquami e chissà cos’altro, crea in ognuno un senso di impotenza e di profonda tristezza, tristezza che diventa vergogna nel momento in cui venga sollevato dall’on. Patitucci, consigliere della regione Lombardia, di origine calabrese, il quale non si limita solo a muovere le sue fondatissime critiche alla gestione amministrativa della Regione Calabria che nelle varie alternanze, di destra e sinistra, non ha saputo mettere fine a un problema che è tale da decenni, ma si prende anche il lusso di dichiarare che nessun politico calabrese abbia preso a cuore la cosa.

Un difetto tutto calabrese è quello di dimenticare il mondo da cui si proviene, nel momento in cui le circostanze lo portino a vivere in un’altra regione: si assume facilmente un atteggiamento snob che ci fa guardare con sufficienza la nostra gente e la nostra terra.

Probabilmente questo è accaduto all’on. Patitucci che, di certo, se avesse guardato con più attenzione i problemi che limitano lo sviluppo turistico della Calabria, si sarebbe quantomeno accorto che non tutti i politici si girano i pollici e riscaldano la poltrona sulla quale siedono. Gli sarà sicuramente sfuggito che tra i parlamentari che rappresentano questa nostra terra martoriata, l’on. Angela Napoli, non si è mai sottratta alle responsabilità di Deputato della Repubblica, occupandosi da Calabrese dei problemi che da sempre assillano la propria terra e da italiana di quelli che vessano l’intero Paese.

Le attività condotte dall’on. Napoli ne fanno uno dei primi parlamentari e sarebbe quasi impossibile voler annoverare una ad una le varie interrogazioni parlamentari, nonché le interpellanze ed interventi in aula sulle questioni sollevate nella lettera dell’on.. Patitucci.

E’ solo di tre settimane fa’ l’interpellanza presentata al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente sull’emergenza ambientale nella nostra regione, ma tante altre se ne potrebbero citare andando a ritroso, che riguardano tutti i punti sollevati nella lettera denuncia cui facciamo riferimento. Di quanto dice l’on. Patitucci, siamo dunque consapevoli, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio.

Quando noi Calabresi, residenti, leggiamo poi sui media che ci sono ‘punti di vista’ discordanti tra ciò che affermano i politici locali calabresi che ritengono sia soltanto un momento passeggero e  quello che afferma il Governo nazionale che talvolta cozza con le evidentissime criticità del territorio ci possiamo soltanto affidare al gioco della morra (magari prendendo esempio da nostri meravigliosi Guerrieri Greci……) cercando di indovinare quale sarà la prossima mossa del Governo Regionale per minimizzare i reali problemi che non riescono a far decollare la Calabria.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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