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“Ognuno è libero di contemplarsi nello specchio che lo raffigura meglio, ognuno può vedere in quel riflesso ciò che vuole, l’importante è sapere se almeno ci sia un minimo di rassomiglianza a quell’immagine che i propri occhi vogliono mostrare alla propria mente o se quello sia solo il frutto delle proprie aspirazioni. Di sicuro lo sanno i socialisti di questa nazione e anche tutti quei cittadini che socialisti non sono ma che sanno fare decisamente la differenza tra la storia di questo Paese e l’agire quotidiano di qualche esponente di questa Regione”. Interviene così il Consigliere Regionale Antonio Pizzini sulla vicenda che ha contrapposto nei giorni scorsi il Partito Socialista calabrese e i due coordinatori dell’associazione Amici della Fondazione Craxi, Mimmo Bilotta e Vittorio Lombardi. “Ovunque si guardi, a destra o a sinistra, specialmente nella nostra regione, c’è bisogno di una memoria condivisa e comune che non ci mostri una storia e un passato manipolato. Nessuno di noi dovrebbe utilizzare come icone mediatiche ciò che il passato ci ha concesso solo per cercare di accaparrarsi simpatie o consensi, ognuno invece dovrebbe cercare di rappresentare al meglio se stesso per verificare se il proprio fare può appartenere al buon ricordo di quanti sono deputati a giudicarci, ovvero i cittadini con il loro libero voto. Così come è inutile cercare di buttare fango su quanti, come è stato fatto ad esempio contro Mimmo Bilotta, cercano quotidianamente di operare per il bene e l’interesse collettivo. Non sta certo a me tracciare la difesa o l’elogio di un valido professionista come il vice presidente della Camera di Commercio, così come sta ai cittadini di questa regione valutare il lavoro svolto dai rappresentanti del cosiddetto Partito Socialista di Nencini. Penso, però, che bisognerebbe evitare di insinuare falsità e dubbi nei pensieri della gente solo per contraddire ciò che liberamente è stato sollevato dai coordinatori Lombardi e Bilotta. Lo dico senza essere socialista ma solo per amor del vero e per sottolineare quello che ritengo essere stata un’uscita di cattivo gusto da parte di una esponente della direzione nazionale del PS. Un’infelice dichiarazione, fatta di falsità e di chiare contraddizioni che sortiscono un effetto contrario a quello sperato. Colgo, infatti, l’occasione per chiedere al Governatore della Calabria, Agazio Loiero, se egli è al corrente di alcuni gravi fatti che riguardano la possibile concessione di alcune nomine presso l’Aterp di Cosenza e se eventualmente interverrà al più presto per ristabilire un minimo di regolarità e di legalità. Mi riferisco in particolare alle designazioni che sembrerebbero essere state già distribuite per l’incarico di revisore dei conti nell’ente cosentino. Un autogol, quello prodotto dalle dichiarazioni a mezzo stampa della suddetta esponente, che dimostrerà incontrovertibilmente come non solo non esiste nei fatti una mancata riconferma di Mimmo Bilotta a revisore dei conti dell’Aterp, reo solo di aver disapprovato con legittima critica l’azione mediatica di un esponente regionale del PS, ma come la sua sia stata già da molto tempo una scelta volontaria di non voler essere riconfermato, proprio per non assecondare stranezze e scelte politiche a lui contrarie. Loiero e compagni possono eventualmente verificare presso gli uffici locali dell’ente”. Colpisce duro l’esponente regionale del PdL che nella sua nota prosegue con un intervento anche sulla questione di una presunta occupazione dell’ente camerale da parte del sindacato di riferimento del vice presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Mimmo Bilotta. “Tutti sanno, tranne chi appositamente cerca di screditare gli altri con strane ragioni ma chiare logiche, che se la Confesercenti è ampiamente rappresentata all’interno camerale lo è solo per aver legittimamente partecipato ad un avviso all’epoca ampiamente pubblicato. Bando che aveva visto la sola partecipazione di quella corporazione e che era stato evidentemente trascurato dalle altre associazioni di categoria. Non è possibile, perciò, fare certe clamorose affermazioni senza avere la benchè minima conoscenza della successione dei fatti, nonché delle legittime quanto regolari dinamiche di un ente come quello camerale. Dinamiche e regole che, invece, sembrerebbero non essere rispettate da altre parti, come ad esempio si paventa all’Aterp di Cosenza. Ma questo mi sembra di averlo già ampiamente chiarito alla gente e testé richiesto come verifica al Presidente Loiero”.
on. Antonio Pizzini
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