Il Consigliere provinciale Saletta interviene sulla crisi comunale di Palmi

Giuseppe Saletta

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Giuseppe Saletta
Giuseppe Saletta

Dopo aver appreso nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale la volontà del Sindaco di rassegnare dimissioni irrevocabili, per dedicarsi a suo dire ai propri affetti ed ai propri hobbies, la carta stampata riferisce che Gaudio, smentendo se stesso, è alla ricerca, come già aveva tentato qualche mese addietro, del sostegno di chi – per quattro anni – è stato all’opposizione e a sinistra, al fine di portare al termine naturale la propria consiliatura.

Ciò suscita alcune riflessioni.

Preliminarmente, attesi i continui ammiccamenti a destra e a manca a cui ci ha abituato il Primo cittadino, ci si domanda se questa amministrazione sia ancora di centrodestra o meno.

Ammesso e non concesso che Ennio Gaudio sia riconducibile ancora al PDL, ricordo che l’impegno profuso negli ultimi giorni dall’amico On. Fedele, è stato già messo in campo dalla Lista Scopelliti Presidente sin dal mese di gennaio.

A quel tempo, infatti, l’intervento dello stesso Gigi Fedele e di tutti i più autorevoli esponenti del PDL aveva fatto sì che un nostro consigliere, inizialmente seduto tra i banchi dell’opposizione, entrasse in maggioranza per dare inizio ad un nuovo corso amministrativo, così impedendo di fatto la fine anticipata del mandato.

Ebbene, a sei mesi di distanza, può dirsi che la fiducia riposta nella persona del dott. Gaudio è stata mal ricambiata dallo stesso e dai suoi collaboratori “di peso”. Ma su questo, senza scendere nei particolari elettorali e non, è bene stendere un velo pietoso.

Ora, piuttosto che ricercare un improbabile appianamento delle instabilità in seno al comune palmese, è il momento di interpretare – senza alcuno spirito di rivalsa – il volere della gran parte dei cittadini, rimanendo aderenti quanto più possibile alla realtà sociopolitica che si percepisce nella nostra comunità.

Le domande da porsi sono quattro.

Vogliono i palmesi che Ennio Gaudio sia ancora il Sindaco della città?

Intende il Primo cittadino rinunciare alla corsa solitaria e telecomandata da chi non ha avuto il coraggio di sottoporsi al giudizio degli elettori?

È intenzione del Sindaco liberarsi delle zavorre che lo hanno rallentato prima e danneggiato poi?

Vuole egli rinunciare all’egoismo di pochi ed accettare di essere comprimario nella squadra del centrodestra?

Va evidenziato – rimanendo nel gergo calcistico – che la maggior parte delle partite arriva ai minuti di recupero senza alcuna possibilità di ribaltare il risultato.

In questo senso, pur apprezzando e facendo mia la concezione della politica come arte della mediazione – alla quale mai ci siamo sottratti, né oggi intendiamo farlo – sarebbe un errore inescusabile far degenerare la stessa mediazione in un vero e proprio accanimento terapeutico.

Attendiamo di conoscere dal Sindaco le dovute risposte, con la legittima pretesa che egli si sacrifichi sull’altare delle Istituzioni Regionali e Provinciali, rendendole nelle sedi più appropriate.

Il tempo delle decisioni di fronte ad un cappuccino è finito.

Ciò detto, l’intera città si rimette alle ponderate determinazioni del Sindaco e dei Consiglieri comunali tutti.

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Author: Cristina

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