Il Comune di Motta San Giovanni non riconosce l’ANCADIC Onlus e il TAR lo condanna a pagare spese processuali

Questo post é stato letto 29790 volte!

Riceviamo e pubblichiamo:

Lo scorso mese di febbraio il sottoscritto Vincenzo Crea, in qualità di referente unico dell’ANCADIC Onlus e responsabile del comitato spontaneo di cittadini “Torrente Oliveto” di Lazzaro, chiedeva al Comune di Motta San Giovanni ai sensi del d.lgs195/2005 di esercitare il diritto di accesso alla documentazione amministrativa ovvero prendere visione e ottenere copia della documentazione riguardante  la costruzione   del Nuovo polo depurativo in località Oliveto di Lazzaro.

Non pervenendo alcun riscontro da parte  dell’Amministrazione comunale, tramite l’avvocato Francesco Nucara che rappresenta e tutela anche i diritti e gli interessi del Comitato Oliveto, proponevo ricorso avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria Sezione Staccata di Reggio Calabria. Successivamente alla notificazione del ricorso, il Comune di Motta San Giovanni, tramite il segretario comunale, inspiegabilmente invitata lo scrivente  a trasmettere l’atto costitutivo dell’associazione  e il numero di iscrizione al registro regionale, inoltre informava che gli atti richiesti potevano essere consultati sul sito istituzionale dell’Ente sotto la voce “Albo pretorio on line”.

Contro tale richiesta si proponeva ricorso per motivi aggiunti rappresentando che nemmeno uno dei documenti richiesti era rinvenibile sul sito istituzionale.

Il Comune di Motta San Giovanni non si è costituito in giudizio e non sappiamo se sia stata fatta una delibera che consentisse di coprire le spese di un’eventuale (quasi sicura) sconfitta legale.

Il TAR di Reggio Calabria con sentenza   652/2012  REG.PROV.Coll del 24 ottobre 2012 accoglieva il ricorso e ordinava al  Comune di Motta SG l’ostensione dei documenti richiesti dal ricorrente e l’estrazione di copia, condannando l’Ente comunale al pagamento delle spese di giudizio, che liquidava in euro 1000 (mille) oltre iva  e spese generali. Tra le articolate motivazioni   il TAR ha, tra l’altro,  statuito che  le informazioni ambientali spettano a chiunque le richieda, senza necessità di dimostrare un suo particolare e qualificato interesse. Per tale motivo la sopra citata richiesta del  Comune di Motta SG si poneva in contrasto con la disposizione legislativa vigente e si ravvisava altresì che non vi era alcun elemento  per escludere le informazioni richieste dal novero di quelle ambientali.Era ovvio che il TAR emettesse una tale sentenza: l’accesso agli atti è chiaramente disciplinato dalle leggi 241/90 e 195/2005 che tutelano la trasparenza dell’azione amministrativa nei confronti dei cittadini.

Ma il Comune  ha comunque negato le carte, sapendo benissimo che stava andando contro il dettato della legge.Tale diniego ha fatto sì che questa pesante sentenza di pagamento siaggiungessealle altre sentenze di condanna emesse dal Giudice di Pace di Gallina concernenti il risarcimento del canone di depurazione e il riconoscimento del danno esistenziale.  I mille  euro di spese processuali, che il Comune dovrà pagare in base alla sentenza del TAR, saranno direttamente prelevati dalle casse comunali. Soldi pubblici, soldi di tutti i cittadini che verranno sperperati per ottemperare ad un capriccio del sindaco e della sua giunta che non ha voluto consegnare a questa associazione le carte richieste, tra l’altro, se tutto è stato fatto in maniera regolare, perché rifiutarsi di mostrarle, quelle carte?. Voglio denunciare e condannare questo spreco di denaro pubblico, delle tasse dei cittadini, e questo atteggiamento irresponsabile degli Amministratori di Motta San Giovanni che giocanofacendo i duri con i soldi della collettività, mancando di rispetto a chi 1000 euro li vede in due mesi di pensione o di lavoro.

Temo che di queste cause ce ne potrebbero essere altre nel futuro, perché il sindaco non è nuovo a questi arroganti comportamenti. Infatti questo Comitato è in attesa di ricevere  notizie in merito ad altre richieste concernenti la tematica ambientale, tra cui l’aumento delle malattie tumoralinella zona in cui si trova la discarica comunale di Lazzaro come autorevolmente affermato dallo stesso  Sindaco.

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

e Responsabile del Comitato  spontaneo “Torrente Oliveto”

Questo post é stato letto 29790 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *