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Il Movimento “Idea Calabria” denuncia l’isolamento della Frazione di Santa Venere:
“Le eccezionali condizioni climatiche degli ultimi giorni hanno messo in seria difficoltà gli amministratori del nostro territorio che, non abituati ad eventi di simile portata, hanno dovuto far fronte alle criticità pervenute con i mezzi a disposizione o servendosi di ditte terze.
Gli interventi posti in essere non sono bastati però per la frazione di Santa Venere che ad oggi è totalmente isolata dal resto della Città. Continue segnalazioni di disagi da parte di questa frazione, da troppo tempo martoriata dall’inappropriata e fatiscente rete stradale e dalle false promesse e illusioni della politica cittadina, ci hanno portato a prendere una forte presa di posizione auspicando un imminente intervento dell’Amministrazione comunale che ora più che mai deve dimostrare con i fatti la sua operatività.
Da diversi giorni ormai tutte le vie di collegamento con i paesi limitrofi e la stessa città di Reggio sono praticamente inagibili a causa del manto ghiacciato che quotidianamente mette a repentaglio la vita dei pochi “avventurieri” che non possono fare a meno di rischiare di raggiungere la città per le necessità più urgenti.
Isolata dalla città, dall’ospedale, dal lavoro e dalle scuole la dignità di questa frazione reggina tiene in piedi solo grazie al grande spirito di collaborazione e solidarietà tra gli abitanti stessi che si aiutano l’un l’altro mettendo a disposizione macchine agricole e quant’altro per cercare di garantire almeno ai fuoristrada di percorrere le vie d’accesso alla città.
L’intervento “spazzaneve” effettuato dal Comune non è bastato a diminuire i disagi e la situazione è sempre più critica poiché oltre al ghiaccio che continua a rendere impercorribili le strade, a causa delle basse temperature, in molte case non arriva più nemmeno l’acqua.
Nel 2017 non è ammissibile che un intera comunità, che paga le tasse come chi vive al centro città, possa subire tali umiliazioni.
Vogliamo ricordare quando questa Amministrazione presentò in pompa magna la prima Giunta proprio a Santa Venere con la promessa di sottoporre a maggiore attenzione un territorio che, esasperato, all’epoca consegnò le tessere elettorali al parroco de paese per protesta.
Questo non è un attacco politico ma la sacrosanta richiesta di restituire la dignità, troppe volte calpestata, agli abitanti di Santa Venere”.
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