I sindaci dell’Area Grecanica in difesa del Tiberio Evoli

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Sulla salvaguardia e il rilancio del “Tiberio Evoli”, l’Area Grecanica non ha alcuna  intenzione di fare passi indietro. Anzi, fino a quando non sarà fatta chiarezza sul ruolo e la funzione che, all’interno del nuovo assetto provinciale, dovranno essere svolti dal presidio ospedaliero di Melito di Porto Salvo, il territorio continuerà a manifestare timori e preoccupazioni, ma anche dissenso.

Nelle sedi istituzionali, l’istanza-esigenza di poter contare su un’adeguata assistenza sanitaria, avanzata a più riprese dalla popolazione, sarà rappresentata con determinazione dai sindaci. La strategia da attuare per ottenere un effettivo rilancio del presidio ospedaliero era stata messa a punto dalla Conferenza dei sindaci dell’Area Grecanica in occasione della recente riunione di lavoro, tenuta a palazzo comunale di Melito di Porto Salvo. In quella sede, fortemente preoccupati per i continui tagli di servizi e reparti a danno del “Tiberio Evoli” e della sanità sul territorio, i sindaci avevano chiesto di essere coinvolti nella stesura di un nuovo Atto aziendale. Atto che, nelle aspettative generali locali, avrebbe dovuto sostituire quello appena revocato, nella sua brevissima parentesi al vertice dell’azienda sanitaria provinciale, dall’ex direttore generale Renato Carullo.

In quella stessa occasione, la posizione della Associazione dei sindaci era stata sintetizzata dal suo presidente e sindaco di Melito di Porto Salvo,  Gesualdo Costantino. <<Sono da cancellare definitivamente – aveva dichiarato – le enormi incongruenze emerse da un Atto aziendale che, evidentemente redatto in aperto contrasto con le linee guida regionali, attraverso le quali al Tiberio Evoli era stata riconosciuta una funzione di ospedale generale, era stato confezionato senza che fosse avviata alcuna consultazione, né con i sindaci e né tantomeno con i sindacati aziendali>>. L’urgenza di tutelare il “Tiberio Evoli”, era stato aggiunto, <<non deve essere considerata il frutto di sterili pretese campanilistiche, bensì dettata dalla consapevolezza che lo stesso ospedale, se adeguatamente sostenuto, potrà continuare a rappresentare un punto di riferimento certo e in grado di garantire un’offerta sanitaria efficace per i circa 60mila cittadini residenti nell’Area Grecanica>>.

Le cose però non sono andate secondo gli auspici del territorio. Tornata alla guida dell’Asp reggina, la dottoressa Rosanna Squillacioti ha subito reiterato l’Atto aziendale della discordia, lasciando così intendere che le carte in tavola non sarebbero state cambiate. Ovvero che le aspettative e le richieste provenienti dal territorio non sarebbero state prese in considerazione.

Alla luce di quanto accaduto, il presidente della Associazione dei sindaci ha mosso passi ufficiali. In prima istanza ha preso parte alla riunione del Comitato di rappresentanza dei sindaci presso l’Asp reggina, ribadendo la volontà degli amministratori e del territorio di volersi battere per dare al “Tiberio Evoli” un ruolo consono rispetto alle aspettative collegiali di assistenza e salute pubblica. In questa sede, il presidente dell’Associazione dei sindaci dell’Area Grecanica, ha incassato l’appoggio dei colleghi del Comitato.

In seconda battuta ha chiesto un incontro con il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Rosanna Squillacioti. Alla stessa verrà ripresentata la proposta di organizzazione sanitaria che il territorio si aspetta di trovare all’interno del “Tiberio Evoli”. La proposta ruota attorno al mantenimento in servizio di tre strutture operative complesse, afferenti rispettivamente all’area di Medica, all’area Chirurgica e all’area dei servizi. A queste possono essere ricollegate tutte le altre discipline afferenti. Esattamente per quanto riguarda l’area Chirurgica: Ginecologia, Ortopedia, Oculistica, Otorino, Gastroscopia endoscopica, Odontoiatria e Urologia; per l’area Medica: Pediatria, Dermatologia, Oncologia, Dialisi e ripristinare i due posti letto di Unità coronarica. Infine, per l’Area dei servizi: Radiologia, Analisi, Farmacia, la riattivazione del servizio di Anatomia patologica e di Psichiatria, con rassegnazione dei posti letto storicamente garantiti dal “Tiberio Evoli”, il servizio di Anestesia e rianimazione, il Pronto soccorso con posti letto Obi e la Direzione sanitaria.

<<L’abbiamo detto in tutte le occasioni possibili e lo ribadiamo ancora una volta – afferma Gesualdo Costantino –  che al nostro nosocomio, in mancanza del Servizio di Rianimazione e quindi non essendo identificato come ospedale Spoc, con la funzione di ospedale generale avuta a suo tempo riconosciuta, dovrà essere attribuito tutto quanto previsto dal decreto 18 e successivamente con il 106. Chiediamo quindi la revoca dell’Atto aziendale di recente approvato dalla direzione generale dell’Asp e la sua riformulazione secondo le indicazioni emerse dal territorio e da noi rappresentate>>.

Anche il livello politico è stato attivato, con ripetuti contatti telefonici anche con il direttore generale, Rosanna Squillacioti, da cui è arrivata la disponibilità, per l’inizio della settimana entrante, ad incontrarsi con il presidente dell’Associazione dei sindaci.

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Author: Cristina

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