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La commissione di accesso agli atti che la Prefettura decide di inviare nei Comuni rappresenta sicuramente un segnale forte e chiaro della presenza dello Stato e delle sue espressioni istituzionali, in ragione dell’azione di controllo e vigilanza posta in essere nel momento in cui si intende fare chiarezza su eventuali zone d’ombra nell’attività amministrativa sviluppata.
Tuttavia, davanti all’ennesimo provvedimento che questa volta ha interessato i Comuni di Montebello Ionico e San Lorenzo, esprimono preoccupazione per il susseguirsi di atti sempre dello stesso tenore, ravvisano un oggettivo limite all’azione di governo dei propri territori, ed è per questo motivo che chiedono una fase di approfondita riflessione con la Prefettura.
La sensazione di operare in ambiti difficili e di continuo sospetto è oramai diventata sgradita e fedele compagna di viaggio per coloro che vengono chiamati dalla collettività a gestire la cosa pubblica, al punto da rischiare di inficiare la regolarità dell’azione amministrativa che con grandi sacrifici viene quotidianamente portata avanti, pur in presenza delle conclamate ed enormi difficoltà di natura sociale ed economica, dilatate all’inverosimile dai continui tagli cui annualmente sono sottoposti i trasferimenti statali.
Nell’esprimere vicinanza ai Comuni di Montebello Ionico e San Lorenzo, ed ai primi cittadini, con i quali hanno intensamente collaborato per consentire all’Area del Basso Ionio di avere riconosciuta una propria identità a tutti i livelli, apprezzandone le doti umane e politiche, i sindaci Gesualdo Costantino (Melito Porto Salvo), Paolo Laganà (Motta San Giovanni), Sandro Autolitano (Palizzi) e Agostino Zavettieri (Roghudi), chiedono alla Prefettura l’avvio di una stagione di dialogo ad oltranza, in maniera da poter superare la sensazione di un divario istituzionale che sempre più viene avvertito nelle periferie della provincia.
Questo “gap” potrà essere colmato solo nella misura in cui si riuscirà a comprendere la gravità dei problemi che i Comuni sentono bruciare sulla propria pelle e su quella dei propri cittadini e le difficoltà in cui le Amministrazioni pubbliche operano.
Fermo restando le prerogative che sono proprie dell’Istituzione e che devono essere applicate qualora ciò dovesse servire a ripristinare i corretti canali della democrazia, alla Prefettura viene garbatamente richiesta una maggiore e costante presenza accanto ai Comuni, anche quale azione preventiva.
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