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In una nota congiunta, i parlamentari calabresi del Movimento Cinque Stelle pretendono le dimissioni del Consiglio regionale della Calabria, “in modo che magistratura e Guardia di Finanza accertino i fatti e col ritorno alle urne i cittadini abbiano amministratori puliti”. Il riferimento è all’ultima indagine che vede coinvolti tredici politici, tra assessori e consiglieri della Regione Calabria, per uso personale dei rimborsi dei gruppi.
“Impressionante”, premette il deputato Cinque Stelle Paolo Parentela, che dichiara: “Gli indagati appartengono a tutti gli schieramenti politici, come se l’inciucio non si fermasse alle proposte del governo Letta ma proseguisse a danno diretto dei calabresi”.
Parentela sottolinea: “I calabresi hanno bisogno di riconoscere, nelle istituzioni che li rappresentano, la voglia di costruire per il bene di una terra da sempre martoriata, che rappresenta sempre più l’estremo Sud del Paese”.
Gli fanno eco gli altri deputati della Calabria Dalila Nesci, Federica Dieni, Sebastiano Barbanti e i senatori Cinque Stelle Nicola Morra e Francesco Molinari.
“La Calabria – dicono i parlamentari calabresi Cinque Stelle – ha bisogno di avere fiducia nei politici, che hanno il dovere di risollevarla dal baratro in cui l’hanno precipitata gli stessi personaggi che oggi risultano indagati”.
I parlamentari Cinque Stelle concludono: “I cittadini calabresi meritano un Consiglio regionale che lavori per risolvere i problemi della Regione, non i guai giudiziari dei politici che ne fanno parte. I calabresi hanno necessità di essere rappresentati da persone pulite, che diano voce alle istanze di chi combatte contro la ‘ndangheta, il lavoro nero, la malasanità e l’ignoranza”.
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