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È dedicata a Cuba e alla nuova fase storica che si apre per l’isola caraibica la sessione autunnale dell’Horcynus Festival 2016 “Isole – Non isole”, in programma lunedì 5 e martedì 6 dicembre a Reggio Calabria.
L’evento, giunto quest’anno alla XIV edizione, è la sintesi annuale dei percorsi di ricerca della Fondazione Horcynus Orca (centro di ricerca e polo per le arti contemporanee con sedi a Messina e Reggio Calabria) sulle economie sociali e le produzioni estetiche del Mediterraneo. Attraverso il peculiare angolo d’osservazione fornito dalle arti performative, si analizzeranno gli scenari che si aprono per l’isola dopo il voto delle Nazioni Unite a sostegno del superamento dell’embargo e la recentissima morte di Fidel Castro.
Il programma reggino dell’Horcynus Festival autunnale è stato presentato questa mattina in conferenza stampa alla Pinacoteca civica di Reggio Calabria dal direttore artistico Massimo Barilla, dall’ospite cubano Maysel Bello Cruz, responsabile della comunicazione della Fábrica de Arte Cubano, e dal rappresentante dell’Università Mediterranea Giovanni Brandolino.
«L’Horcynus Festival 2016 – sottolinea in apertura Massimo Barilla – è uno degli eventi storicizzati finanziati quest’anno dalla Regione Calabria. Mentre finora abbiamo lavorato prevalentemente sul Mediterraneo, adesso ci apriamo al mondo, coinvolgendo Cuba e la Fábrica de Arte Cubano, a cui ci accomuna una consonanza di filosofia e approcci che nasce dalla scelta di analizzare molteplici linguaggi artistici, di concentrarci sugli scambi tra arti e culture diverse. Il dialogo con Cuba sarà stabile, non sarà legato esclusivamente a questo momento storico di transizione per l’isola, di cui riteniamo fondamentale discutere».
«Il programma culturale dell’Horcynus Festival 2016 contribuisce a costruire una relazione organica e strutturale con Cuba – aggiunge il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina Gaetano Giunta – che anticipa la trasformazione della Fondazione e di tutto il Distretto Sociale Evoluto, di cui la Fondazione Horcynus Orca fa parte. La Fondazione di Comunità di Messina si sta, infatti, trasformando nella Fondazione delle comunità delle periferie del mondo per sperimentare, oltre che nell’area dello Stretto, anche in altre parti del sud del mondo, a partire da Cuba e dal nord del Brasile, nuovi paradigmi di sviluppo economico e umano che declinano il bisogno irrisolto di libertà, eguaglianza, giustizia e rispetto degli ecosistemi di cui ha sete l’intero pianeta».
Grande spazio è dedicato nell’ambito dell’Horcynus Festival 2016 all’impatto educativo, con incontri riservati a docenti e studenti, in collaborazione con l’Università degli Studi Mediterranea, l’Università per Stranieri, l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Scientifico “Alessandro Volta”. Lunedì pomeriggio, alle ore 17.00, al Dipartimento di Giurisprudenza, aula D1, il festival incontra gli studenti e i docenti dei dipartimenti di Architettura e Giurisprudenza dell’Università Mediterranea, da sempre partner attivo della Fondazione Horcynus Orca e membro del comitato scientifico, come ha evidenziato in conferenza stampa il professor Giovanni Brandolino.
Il dibattito con gli studenti sulla transizione cubana sarà preceduto dalla proiezione dei cortometraggi “El Homicida” di Maysel Bello Crus e “Patria Blanca” di Leandro Javier de la Rosa, nonché dall’intervento dello stesso Bello Cruz, che si è soffermato sull’unicità della Fábrica de Arte Cubano: «La F.A.C. dal 2010 è diventato il centro culturale più importante del paese, tante personalità internazionali, primi ministri, first ladies, artisti sono venuti a visitarla. E’ un centro culturale di pertinenza del Ministero della Cultura molto diverso da musei e gallerie, dove si respira arte in ogni forma. Ci autososteniamo con il costo dei biglietti d’ingresso ma caffè e bar interni sono gestiti da privati, secondo un modello economico misto innovativo per Cuba. Un’altra novità è che tutta l’amministrazione della fabbrica è in mano agli artisti, non affidata a burocrati. Al festival ho portato un archivio audiovisivo di opere di giovani artisti cubani, che entrerà a far parte della collezione della Fondazione Horcynus Orca».
Due dei cortometraggi selezionati da Bello Cruz saranno proiettati per gli studenti, mentre il film cubano “Caballos” di Fabián Suárez sarà al centro della serata di martedì 6 dicembre, a partire dalle 20.30, al Miramare, in cui il Festival si chiuderà con l’evento pubblico aperto alla città all’insegna delle contaminazioni tra le arti, lo Stretto e i Caraibi. In apertura il reading teatrale “Nei mari dello Scill’e Cariddi”, tratto da “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo, con Massimo Barilla, Irene Polimeni, Ylenia Zindato. Musiche dal vivo di Faisal Taher (voce) e Giacomo Farina (percussioni). A seguire, la proiezione del film e il dibattito con Maysel Bello Cruz. Infine la presentazione della sala immersiva interattiva, che sarà inaugurata a fine mese al Castello Ruffo di Scilla (evento finanziato con il contributo della Regione Calabria – Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali 2016 Azione 1).
«La sala immersiva è un prototipo unico in Italia per caratteristiche interattive – conclude il direttore artistico del festival Massimo Barilla – di cui il primo esempio è stato realizzato al Parco Horcynus di Capo Peloro. Entro fine mese inaugureremo un allestimento anche al Castello Ruffo di Scilla, con cinque scenari dedicati ai mari dello Stretto e del Mediterraneo. Ma i contenuti saranno continuamente rinnovati anche per ospitare opere d’arte virtuali, chiedendo di anno in anno ad artisti di proporre progetti interattivi costruiti ad hoc. La prima opera interattiva pensiamo di affidarla, in collaborazione con la F.A.C., proprio a un giovane artista cubano».
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