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E’ drammatica la situazione del Por Fse (Programma operativo del Fondo sociale europeo) e del Por Fesr (Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale) della nostra Regione.
Bruxelles non è soddisfatta del lavoro delle autorità calabresi ed ha messo in evidenza, con successive comunicazioni, numerose criticità: si registrano ritardi significativi nei controlli sulla spesa fino al giugno 2012; il tasso di errore riscontrato nella certificazione della spesa è pari al 12,16 %, ben sopra la soglia consentita (deve rimanere al di sotto del 3,5 %); inoltre, l’Europa ci chiede chiarimenti in merito alla scadenza dei contratti del personale che avverrà nel 2014, perciò non è prevista alcuna copertura fino al termine della programmazione, prevista per il 31 dicembre 2015.
Sono state evidenziate “carenze significative correlate alle procedure di selezione” soprattutto “per il mancato rispetto del principio generale di una sana gestione finanziaria”. Il 4 luglio di quest’anno il direttore generale europeo Richelle ha interrotto i termini di pagamento, segnalando che vi sono “rischi di un uso improprio dei fondi europei”. Sono errori sistematici commessi dall’attuale e dalle precedenti amministrazioni.
Da oltre un anno e mezzo i pagamenti dei fondi europei sono sospesi: nella nostra Regione non è arrivato un centesimo. L’attuale amministrazione Scopelliti ha due mesi per agire, altrimenti diremo addio a 140 mln di euro.
La cosa sconcertante è che, se si consulta la sezione Banca dati dei progetti del sito Calabria Europa, non compare nulla, la schermata è bianca. La domande sorgono spontanee: come intendiamo investire i fondi europei per rilanciare le sorti della Calabria? Dove sono i progetti?
Lo scopo dei fondi dovrebbe essere principalmente quello di promuovere l’occupazione, facilitando l’accesso nel mondo del lavoro, e di creare le condizioni concrete per lo sviluppo della nostra Regione. Dobbiamo valorizzare le potenzialità del territorio calabrese, soprattutto l’agricoltura, la viabilità, il lavoro ed il turismo meritano un’attenta considerazione.
Invece, il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre ha raggiunto quota 19,8 % ed il PIL chiuderà il 2012 registrando un -3,2 %. Considerate le poche risorse regionali, è fondamentale una programmazione degli investimenti dei fondi, coinvolgendo i sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro, andando alla ricerca delle eccellenze della nostra Regione e finanziando le idee di onesti e laboriosi imprenditori.
Ma, fino ad oggi, solo le parole demagogiche dell’attuale amministrazione sono abbondate, purtroppo sono i fatti ed i progetti che mancano. E’ il momento di svegliarsi, è il tempo di creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile della Calabria, che coinvolga ogni settore: bisogna dare una risposta ai precari ed incentivare l’occupazione. I fondi europei sono fondamentali: temo che fuggiranno anche loro, assieme ai nostri giovani eccellenti.
Guido Ferrari
(Componente Coordinamento Regionale Futuro e Libertà Calabria)
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