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Buona la prima per il festival delle “Cover Band dello Stretto”. Si chiude registrando un buon successo di presenze, la prima edizione del festival della musica organizzato all’Arena “Franco” dall’associazione “New Performance Agency” di Francesco Salerno che, in sinergia con la Provincia e il Comune di Reggio Calabria, ha creato un evento che ha permesso ad otto band provenienti da varie Regioni di Italia di sfidarsi a “colpi” di musica.
Condotti dall’imitatore Pasquale Caprì, vero mattatore della serata, coadiuvato dalla dolce Angela Corda, si sono esibiti regalando ognuno di loro un live unico e straordinario, i Marvel – Incredibilmente Pooh, Over Time – Tributo Beatles, Lungo il viaggio – Baglioni tribute band, Faber Quartet, Libertà di volare – Cover Nomadi, Dove c’è musica – Cover band Eros Ramazzotti, Veleno – Liga Tribute, Queen of Bulsara – Tribute Band Queen.
Una serata dove a parlare è la musica e i perfetti arrangiamenti di gruppi musicali che sono riusciti per più di due ore, a catalizzare un’arena gremita. A valutare i bravi musicisti, una giuria tecnica guidata dal percussionista di fama internazionale Luca Scorziello che, alla fine, ha decretato i vincitori i Queen of Bulsara ai quali è stato anche assegnato il premio presenza scenica, secondi i Faber Quartet che hanno ricevuto anche un riconoscimento per il miglior arrangiamento, mentre il premio del pubblico e quindi terzi classificati, Lungo il viaggio – Baglioni tribute band. Premio della critica è andato invece alla Cover Nomadi.
“Non abbiamo mai partecipato ad un contest dove poter gareggiare con altri validi tributi e questa esperienza ci ha insegnato ed entusiasmato molto – affermano i componenti dei Queen a fine spettacolo – Grandissima organizzazione, ospitalità, interessante il confronto con le altre band. Insomma, non è stato lasciato nulla al caso”.
E a tirare le somme, l’organizzatore del festival che nel mettere a tacere le sterili polemiche di chi ha voluto “per forza macchiare un evento di poca originalità”, invita “tutti i musicisti, gli artisti e i professionisti di questa terra a creare insieme e non a distruggere chi produce e realizza qualcosa di buono per la città e per i suoi figli”.
“Il festival delle Cover band è riuscito a portare in riva allo Stretto musicisti con un bagaglio musicale diverso, con storie e percorsi differenti ma ognuno di esso importante e valido – afferma Salerno – Con questa kermesse non volevamo imitare, svalutare o offendere nessuno anche perché la musica è aggregazione, è la base di molte arti, è la lingua dello spirito. Questo è stato un primo step di un percorso che spero, possa continuare e coinvolgere tante altre realtà artistiche che, purtroppo, per questa prima edizione a causa del tempo e degli spazi non sono state inserite. Un ringraziamento speciale va alla Provincia che ci ha sostenuto e a tutte le band che ci hanno regalato uno spettacolo di musica energica e toccante”.
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