Governo che scricchiola e Sud che scivola. Le parole di Leo Autelitano

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Il Nord si è svegliato hanno gridato in molti dopo la consultazione delle amministrative che ha visto il centro sinistra mantenere Città importanti come nel caso di Bologna e Torino al primo turno o conquistare al ballottaggio come nel caso di Milano e Cagliari, Città da decenni saldamente in mano al centrodestra.

Nel Mezzogiorno invece il dato è meno chiaro e vede risultati nettamente in controtendenza come nel caso della Calabria, dove oltre al comune di Reggio Calabria, saldamente in mano al centrodestra si aggiunge adesso il passaggio allo stesso centrodestra della Città di Cosenza, di quella di Catanzaro e della Provincia di Reggio Calabria. Solo il risultato eclatante di Napoli, grazie ai meriti dell’On. De Magistris, cui si aggiungono i risultati sorprendenti al ballottaggio di numerosi comuni della Sicilia, confortano e bilanciano un quadro viceversa sufficientemente deludente ed amaro per quella parte di popolazione meridionale che punta con forza al cambiamento.

Tuttavia il Governo in carica resiste alla spallata, anche a quella più incisiva del referendum e di fronte al dramma dei rifiuti di Napoli, risponde con un laconico “il sindaco si arrangi o si dimetta” negando ogni solidarietà ed ignorando anche le proteste quasi disperate del Governatore Caldoro che invoca misure urgenti all’insegna della solidarietà. Il Governo volta le spalle al Mezzogiorno su tutto: rischia di saltare Gioia Tauro come unico terminal del transhipment nel Mezzogiorno e non c’è un’iniziativa, visita Tremonti con una escursione alquanto singolare quella mulattiera che è la SA-RC e poco dopo Castelli dice che bisogna pagare il pedaggio; si tolgono i fondi destinati allo sviluppo delle aree depresse (fondi del Mezzogiorno) che vengono destinati al mantenimento dei privilegi delle aree ricche del Nord e nessuno dice una parola; si teorizza lo spostamento di alcuni Ministeri al Nord, poi rinviato per la protesta di alcune autorità laziali e nessuno insorge.

Ma quando la classe dirigente Meridionale, Deputati in testa, pur con tutti i limiti che la stessa ha, si decide a solidarizzare e lottare insieme in nome degli interessi di quel Mezzogiorno oggi cancellato dall’agenda di coloro che governano il Paese ? Quando i giovani del Sud decideranno di svegliarsi dal torpore per lottare insieme rivendicando un futuro nella propria terra  che non dispone più neanche della valvola dell’emigrazione ?

Perché si continua a sostenere in Parlamento in maniera supina, una classe dirigente tutta nordista che ha deciso di abbandonare al proprio destino il Mezzogiorno che, come sostiene Tremonti, è solo una palla al piede per lo sviluppo del Paese ? Eppure sono finiti i tempi ( da più di un secolo ormai) in cui in Parlamento si discuteva che il futuro dell’Italia unita sarà quel che sarà il Mezzogiorno, affermazione in nome della quale siamo stati semplicemente tollerati per tutto questo tempo in attesa che le posizioni economiche e dello sviluppo nordista si consolidassero, per poi mollarci al nostro destino  per come sta avvenendo !

Tutto oggi grida vendetta agli occhi del popolo meridionale, vendetta per il presente così come per il passato, quando siamo stati spogliati delle nostre ricchezze, della nostra cultura, della nostra dignità di popolo in cambio di nulla, ricompensati solo dai massacri prima e dalle deportazioni dell’emigrazione poi – massacrati per dimenticare, questa è la vara condizione del popolo meridionale, di quel popolo che non riesce a rialzare la testa.

Vi sono per la verità deboli e contraddittori movimenti, molti semplicemente culturali ed associativi, altri invece prettamente politici che si sono posti il problema, senza però individuare la via che porti all’aggregazione di un vero e proprio movimento di massa. I movimenti politici, sia quelli più datati come l’MPA che quelli più recenti come Forza del Sud, si presentano prevalentemente come formazioni istituzionali, con scarsa prevalenza dal basso, per via dalla partecipazione di massa limitata ai soli frangenti elettorali, delegando per il resto ogni iniziativa e/o scelta alle rappresentanze istituzionali.

Anche per colmare queste lacune il movimento Sud per l’Autonomia nato da poco, nell’ultima competizione per il rinnovo del consiglio provinciale di Reggio Calabria ha presentato una propria lista a sostegno del Polo Civico, a supporto della candidatura a presidente del sen. Pietro Fuda, fuori dalle coalizioni tradizionali di centrodestra e centrosinistra. Superata la tornata elettorale, “Sud per l’Autonomia” ritiene di dover proseguire il proprio cammino passando all’organizzazione del movimento sul territorio, fase necessaria per affrontare con maggiore incisività la campagna di iniziative politiche che in forma numerosa lo attendono.

In questo contesto saranno affrontati e dibattuti i temi che riguardano l’autonomia e la crescita del Sud senza minare l’assetto unitario del Paese sancito dalla costituzione, nel mentre si lancia una proposta di coordinamento tra varie forze di ispirazione autonomista per evitare di giungere impreparati ai prossimi appuntamenti.

Leo Autelitano

Portavoce del Movimento

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Author: Cristina

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