Gli artigiani della tradizione grecanica all’Accademia di Belle Arti

artigiani reggini

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Grande affluenza di pubblico, Giovedì 26 Maggio, all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria per l’evento dedicato, dall’Assessorato alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Reggio Calabria, agli artigiani del reggino che lavorano nell’ambito del recupero della tradizione greco-calabra.

L’evento chiudeva un ciclo di incontri organizzati dall’associazione culturale Quo Vadis, nell’ambito del progetto “Conoscere per Tutelare”, incentrato a valorizzare le figure professionali che operano nel territorio, ispirandosi alle radici culturali del passato. Oltre a presentare i capolavori dell’artigianato greco calabro l’incontro si è soffermato su alcune interessanti tematiche circa la valorizzazione degli artigiani stessi. E’ evidente che il lavoro svolto in questi anni dalla provincia non può bastare, ha detto l’assessore Mario Candido.

Abbiamo lavorato per creare itinerari di viaggio incentrati proprio sulla conoscenza diretta degli artigiani che operano nel territorio, ma è evidente che la meta è ancora lontana. Bisogna dare maggiore visibilità e maggiore sostegno dal momento che l’artigianato greco-calabro si configura come la punta di diamante del patrimonio culturale della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria.  Abbiamo volutamente creato una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria proprio per incentivare un più proficuo dialogo tra le istituzioni e il variegato mondo artigianale del reggino e dell’area grecanica. Entrare a contatto con gli artigiani locali è una esperienza esclusiva per quanti non conoscono l’Aspromonte greco.

Dal sapiente operato delle loro mani si riesce a cogliere uno spaccato autentico della tradizione greco-calabra che l’Accademia reggina non può più sottovalutare. Ne è convinto anche Giuseppe Bombino Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte che ha parlato del grande contribuito culturale offerto oggi dagli artigiani nella trasmissione al futuro delle tecniche, delle simbologie e delle conoscenze del passato. Su come conservare e valorizzare questo immenso patrimonio si sono soffermati l’antropologa romana, Patrizia Giancotti e Pasquale Faenza, conservatore di Beni Culturali e Storico dell’Arte.

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