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Inizia dal museo nazionale di Reggio Calabria “Miti Contemporanei” 2015 con i primi due giorni di una programmazione che si concluderà domenica al Teatro Cilea con Monica Guerritore.
Mercoledì 4 si parla di Pasifae, regina di Creta e della sua lotta per dimostrare la normalità nella libertà. A farlo è il Centro Internazionale Scrittori con Paola Colace, docente dell’Università di Messina, e Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS Calabria.
L’incontro è previsto alle ore 18.00, dopo una visita ai Bronzi, e sarà seguito alle 19.30, dopo un aperitivo, dallo spettacolo, primo studio, “Pasifae, madre di un Minotauro” di Filippo Gessi con Teresa Timpano e il trio d’archi dell’orchestra Francesco Cilea.
Una produzione Scena Nuda premiata con una Menzione Speciale al Premio nazionale Giovani Realtà del Teatro. Pasifae è una regina, ma prima ancora è una donna che si deve relazionare e scontrare con i pregiudizi e i costumi del tempo e del luogo. Allora come oggi la severità dei giudizi morali ci hanno lasciato i maggiori esempi di un moralismo estremamente terra terra: un moralismo borghese. Spogliato di qualsiasi contenuto mitologico, culturale e filosofico, il fulcro drammatico vede un essere umano che si trova a confrontare un atto che l’opinione del suo tempo condanna e che egli ha voglia di compiere.
Giovedì 5 novembre, sempre nei locali del Museo, arriva alle 18.30 Claudia Provvedini, critico teatrale del Corriere della Sera che con il docente dell’Università di Messina, Dario Tomasello, parlerà di “Shakespeare e il mito” in un incontro con letture sceniche.
È vero che Shakespeare ha tratto ispirazione dai miti oppure no? Quali sono i suoi studi, il suo punto di vista sul mondo antico e quali suggestioni ne ha tratto? “Lavorare sui Miti, scovare segreti e giocare con i labirinti delle sue storie è un eccitante punto di partenza per studiare la società di oggi – spiega Teresa Timpano, direttore artistico del festival – Centinaia di esempi antichi si presentano ai nostri occhi e ci donano la possibilità di accostare loro le vite degli uomini contemporanei, i loro affanni, le loro perversioni, le gioie, le incertezze, i vizi e le virtù e coglierne anche l’aspetto grottesco. Quello del Festival di quest’anno sarà un percorso “caotico” che parte nei primi due giorni da Reggio Calabria con Pasifae e il punto di vista di Shakespeare sul mondo antico, prima di arrivare – nella seconda serata di giovedì – a Scilla con la figura di Camille Claudel che racconterà la sua difficile esistenza”.
Per giovedì, nel programma di Scilla del Festival, alle 20.30 la visita guidata al Castello Ruffo con l’esperto storico Rocco Panuccio promossa da LoveCalabria, l’aperitivo Aperiarte quindi alle 21.30 lo spettacolo in prima regionale “L’Âge mûr nié, lettere di Camille Claudel”, da uno studio sul mito di Medusa, di Paolo Bignamini – Scena Aperta (Legnano).
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