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Nulla è più impossibile di ciò per il quale non ci si vuole mettere in gioco e questo noi, pensando a “Tabularasa”, giunta al termine della sua terza edizione, lo abbiamo sempre tenuto ben presente.
Abbiamo osato, anche stavolta e la risposta è stata sempre la stessa: esistono cose difficili per la quali ci vuole del tempo e cose impossibili, per le quali ci vuole più tempo, come diceva Helenio Herrera.
Abbiamo portato Tabularasa in tour per la provincia di Reggio, in quelle piazze, come Africo, Rosarno, Monasterace, l’Aspromonte, dove altri avevano deciso che i circuiti culturali non dovessero far tappa.
Abbiamo scelto di ridare dignità a quel crocevia di storia e cultura che per millenni è stata Scilla e lì abbiamo voluto far nascere il primo “Scilla world fest”, aperto alle culture, ai saperi del mondo ma che ha come fulcro il Mediterraneo, Mare Nostrum.
Abbiamo regalato alla nostra gente 24 serate, a costo quasi zero per la collettività, nelle quali si è dibattuto delle medesime tematiche in discussione a Milano come a Berlino, a Buenos Aires come a Lisbona, tutti luoghi nei quali siamo andati – come in molti altri – ad imparare un modello da riproporre, riveduto e adattato al nostro territorio.
24 serate, 112 ospiti, 8 concerti, decine di libri presentati, più di 80 articoli di stampa regionale e nazionale, sei piazze diverse, serate con argomenti ruvidi ed altre più leggere, serate nelle quali il cuore si faceva pesante ed altre nelle quali l’anima scivolava via libera: sono questi i numeri principali, ma certamente non esaustivi di “Tabularasa 2012 – La frontiera”, che hanno visto protagonisti giornalisti, scrittori, storici, artisti, musicisti, scienziati, docenti universitari, diplomatici, magistrati.
Serate fatte per pensare, tutte. Serate per stare assieme, in una comunità, quella calabrese che non si ritrova più e nella quale chi è al vertice è tramortito, stordito dagli eventi.
E allora Tabularasa è sempre più rivoluzione culturale dal basso, lo ha sottolineato il pubblico che ha gremito tutte le piazze, lo hanno confermato gli ospiti illustrissimi, nazionali e internazionali, lo rimarcano le richieste che già vogliono Tabularasa 2013 di dimensioni regionali.
“Tabularasa 2012 – La frontiera” è terminata, per un mese abbiamo pensato, ragionato, ci siamo emozionati tutti assieme, ci siamo indignati tutti assieme, ci siamo divertiti tutti assieme,abbiamo anche proposto (e loro hanno accettato) a Enti e privati un nuovo modo di contribuire: niente denaro, ma concerti, spettacoli offerti al programma e, quindi, alla gente.
Quella gente che ringraziamo dal profondo dell’anima ed alla quale continueremo a rivolgerci ogni giorno, perché noi, comunque, siamo strill.it, un giornale. Solo un giornale…
Gli organizzatori
(Giusva Branca e Raffaele Mortelliti)
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