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Si, siamo veramente giunti alle comiche o, se si vuole, all’appalesarsi senza alcun camuffamento di un contrasto interno al Governo dei tecnici in riferimento al Ponte che, per le sue funzioni e i suoi obiettivi, preferiamo chiamare Ponte Mediterraneo. La diversità di vedute riguarda il Ministero delle Infrastrutture, quello retto da Passera, Ciaccia e Improta, e il Ministero dell’Ambiente, quello retto da Corrado Clini.
La cosa è veramente sorprendente perché non più tardi di 4 giorni, diconsi quattro, il Ministero delle Infrastrutture ha convocatola Conferenzadei servizi per individuare, così come ha fatto, assieme alle autonomie interessate, i siti dove scaricare i detriti e la terra estratta per costruire i piloni e quant’altro sia necessario spostare per realizzare la grande opera. A distanza di pochi giorni la sparata del portavoce di Clini che sa tanto di guerra intestina ma che ha riaperto la sagra delle dichiarazioni costruite sul falso bello e buono.
Apre le danze il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli che dichiara che “riaprire le procedure per il Ponte è uno schiaffo all’Italia onesta” la quale, secondo la sua logica razzista, si troverebbe dovunque ma non a Reggio e Messina, per cui al Nord si può costruirela Tav, il Mose, il raddoppio di Valico,la Brebemi(nuova direttissima tra Brescia-Bergamo e Milano) e il corridoio dei due mari (Genova-Rotterdam), mentre al Sud nulla. A fargli il paio il finiano Fabio Granata che parla di “insulto agli italiani, alle loro difficoltà economiche ed alla loro intelligenza” senza vergognarsi, da siciliano, del suo ruolo antimeridionalista.
Il dipietrista Belisario sfiora il ridicolo quando, costruendo la propria posizione sul falso dichiara che “l’operazione è folle” perché comporta il “buttare a mare 8,5 miliardi mentre il paese è in ginocchio”. Non solo è falso, ma chi ha pronunciato le suddette parole, sa perfettamente quanto sia falso dato che il grosso dell’impegno finanziario è da reperire sul mercato internazionale dei capitali e si sa da parecchio che interessati al finanziamento sono Stati come la Cina, il Giappone ela Danimarca. Mail cinguettio finale viene lasciato a Enrico Letta che, come sempre, boccia il Ponte.
Si sa che è tempo perso per i suddetti personaggi che sono schierati per il No a prescindere, ma chiarire come stanno le cose è essenziale per evitare che la gente si convinca che il Ponte è una vera e propria catastrofe, che farlo “sia folle”, come folle è “buttare i soldi a mare”, mentre l’insulto all’intelligenza è proprio il non farlo. Certo che se il Ponte dovesse servire solo ai pendolari dello Stretto i detrattori avrebbero mille ragioni per opporsi, ma il Ponte, pur servendo la pendolarità tra Reggio e Messina ha altri obiettivi che servono all’Europa, all’Italia, al Mezzogiorno ed alla stessa area dello Stretto.
Ma vediamoli in sintesi. 1° – Il Ponte è parte integrante del corridoio 1 che serve a ridurre, con l’alta velocità ferroviaria, i tempi di percorrenza delle merci dal e per il Nord Europa dal, e verso, il Medio e l’Estremo Oriente che oggi transitano con navi nel Mediterraneo e raggiungono il Nord dallo Stretto di Gibilterra; 2° – L’uso dei container e dell’Alta Velocità toglie dalle strade migliaia di Tir e riduce sensibilmente l’inquinamento per gli scarichi che, oggi, appestano l’aria; 3° – L’uso del treno per i trasporti merci è una fonte di ‘guadagno’ per il nostro Paese; 4° – La nuova realtà rilancia il sistema portuale delle regioni meridionali e il Mezzogiorno si candida a diventare la piattaforma logistica dell’Europa; 5° – Il Ponte Mediterraneo oltre ad assolvere alle funzioni che i tracciati TEN ipotizzano diventa uno strumento del rilancio turistico delle zone interessate.
Su questi argomenti il Comitato ‘Ponte Subito’ con il Gruppo di Studio ‘Non Solo Ponte’, assieme alla Provincia di Reggio Calabria, ai Comuni di Reggio e di Villa San Giovanni, stanno lavorando per un Convegno di alto profilo tecnico-scientifico con la partecipazioni di importanti Eccellenze italiane nel settore dell’ingegneria ed architettura pontistica che si terrà a Reggio il 19 ottobre prossimo.
Giovanni ALVARO
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