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Se ne è andato un uomo e un intellettuale di altra epoca, ma dotato di una lucidità che gli ha permesso di leggere anche i nostri tempi. Un letterato e un intellettuale non organico al potere, anzi uno dei pochi che hanno saputo coniugare cultura ed impegno politico fuori da ogni servilismo nei confronti dei vari gruppi di potere che hanno caratterizzato la nostra regione negli ultimi decenni.
Pasquino Crupi è stato un intellettuale scomodo, una penna tagliente fuori da ogni compromesso, rispettato anche dai suoi avversari che gli hanno sempre riconosciuto una onestà intellettuale e una libertà di pensiero. Per questi motivi nella sua vita ha abbracciato battaglie difficili, andando spesso controcorrente, ma avendo come bussola del suo agire la tutela degli interessi delle classi subalterne.
Non è un caso che i suoi lavori letterari siano sempre impregnati e impastati dal richiamo del dolore e della sofferenza degli uomini, convinto, com’era, che solo un forte impegno sociale e politico avrebbe portato al riscatto di intere categorie sociali. Si voleva Pasquino Crupi da parte di alcuni detrattori come espressione di un contesto socio economico non più attuale in una società considerata ormai “liquida” ed “omologata”nella quale le categorie “destra e sinistra” non rivestono più alcun valore . Si sbagliavano costoro perché Crupi riusciva a leggere anche le dinamiche odierne dove un esercito di nuovi poveri, composto da precari ,disoccupati, emarginati , basti pensare al recente rapporto Svimez sulla Calabria, rivendicano con forza diritti fondamentali nei confronti di un turbocapitalismo finanziario degno dei peggiori padroni del secolo scorso ai quali si sono opposti i movimenti operai e il cattolicesimo sociale.
Giuseppe Giordano consigliere regionale
Avv.Aldo De Caridi ex consigliere comune di Reggio Calabria
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