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Il costante controllo del territorio, operato dal Corpo Forestale dello Stato, ha consentito di scoprire l’ennesima piantagione di marijuana sul versante ionico della Provincia di Reggio Calabria, territorio che, grazie alle favorevoli condizioni orografiche e pedoclimatiche, è da tempo interessato da tali coltivazioni illegali.
I forestali del Comando Stazione di Gioiosa Jonica e di Caulonia, supportati da personale de Reparti di Gerace e Brancaleone, tutti operanti nella fascia jonica, e coordinati dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno sorpreso in flagranza di reato tre persone, due adulti ed un minore, intente a tagliare decine di piante di canapa, pronte per essere essiccate ed immesse nel mercato illegale.
La coltivazione, vasta circa 700 metri quadrati, era dotata di impianto di irrigazione a goccia che veniva alimentato dall’acqua contenuta in due cisterne poste nelle immediate vicinanze ed era collocata in una zona impervia e poco accessibile del territorio del comune di Gioiosa Ionica, abilmente occultata fra la rigogliosa vegetazione spontanea. Ma stavolta, la macchia mediterranea ha offerto rifugio agli agenti forestali che, mimetizzati nella vegetazione e dopo un lungo appostamento, hanno potuto osservare i soggetti tratti in arresto intenti a tagliare le piante già mature e a riporle in grandi sacchi.
Gli arrestati sono un 25enne, residente a San Luca, un 43enne e il figlio di quest’ultimo, un ragazzo di appena 16 anni, entrambi residenti a Gioiosa Jonica.
I due maggiorenni, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tradotti presso la Casa circondariale di Locri e, successivamente alla convalida da parte del Giudice del Tribunale di Locri, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Il minorenne, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, è stato posto prima agli arresti domiciliari, e, a seguito della convalida dell’arresto, è stato accompagnato presso la comunità ministeriale per minori di Reggio Calabria.
L’intera piantagione, composta da circa 500 piante mature di altezza variabile, è stata distrutta su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, eccezion fatta per alcuni arbusti che sono stati repertati per le successive analisi chimico-fisiche. Nel corso dell’attività sono stati acquisiti ulteriori elementi investigativi utili al prosieguo delle indagini.
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