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L’analisi delle Linee Guida relative al Piano Strategico Industriale rese note nei giorni scorsi da Ferrovie della Calabria rivela ancora una volta l’assoluta superficialità del management dell’azienda nell’affrontare i temi del trasporto pubblico locale calabrese.
Nel reclamare anche giustamente le cifre dovute da parte della Regione Calabria – punto tra l’altro da noi ben evidenziato in tutte le sedi ricorda Cozza Segretario Regionale SUL – non traspare alcun barlume di progettazione per il rilancio effettivo dell’azienda. Non è assolutamente vero che il Piano Industriale non sia ben delineato, come qualcuno ha asserito. Basta leggere a fondo i prospetti resi noti pubblicamente dall’azienda per capire esattamente cosa si vuole fare.
Nella sezione denominata “Rimodulazione in diminuzione dei programmi di esercizio” è scritto a chiare lettere che è necessaria “una riduzione in una prima fase di circa 1,5 milioni di Km/bus ed ulteriori riduzioni da concordare con la Regione di servizi a domanda debole e ad elevata onerosità operativa”. Inoltre, sempre nella medesima sezione è evidenziato che è prevista “la chiusura all’esercizio delle tratte ferroviarie a minor contenuto di traffico ed a più elevato coefficiente di diseconomia gestionale (ovviamente nel rispetto del committente Regione Calabria e di una rigorosa analisi sia economica che di prospettiva, relazionata anche al fabbisogno di risorse per l’infrastruttura”.
In relazione a quanto evidenziato, nella sezione “Effetti sulla riduzione del servizio” di conseguenza si afferma che “la riduzione dei servizi comporta la necessità di gestire esuberi strutturali, quantificati in 100-120 unità “.
Se si analizzano le proposte di intervento sull’organizzazione del lavoro – dichiara Giovanni Marullo Segretario Regionale SUL Tpl -, altro che rilancio dell’azienda. Qui si mira esclusivamente a fare cassa sempre e comunque sulle spalle dei lavoratori e dei servizi da rendere ai cittadini.
Non è quello che ci saremmo aspettati da questo tanto atteso Piano Industriale di Ferrovie della Calabria; al quale sarebbe stato più logico fornire assieme alle linee guida, anche i veri bilanci degli ultimi anni al fine di poter valutare le vere criticità ed i veri sprechi fatti finora che sicuramente non sono gli stipendi dei lavoratori .
E’ chiaro che contrasteremo in tutte le sedi l’attuazione di questo progetto che mira esclusivamente a frantumare il Trasporto Pubblico Locale in Calabria penalizzando le utenze e delegittimando progressivamente il ruolo dei lavoratori.
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