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A seguito delle ripetute richieste di delucidazione da parte dei miei concittadini, ed in particolare dei lavoratori interessati, cercherò di chiarire al meglio la mia posizione in merito all’impianto dedito allo smaltimento dei rifiuti per combustione, ovvero il Termovalorizzatore.
In occasione dell’ultimo Consiglio Provinciale è stato votato un emendamento proposto dal Consigliere Longo, accolto dall’aula a grande maggioranza, con un unico voto contrario del Consigliere del Movimento SUD.
L’emendamento prevedeva il NO della Provincia ad un eventuale raddoppio dell’Impianto, e il controllo del buon funzionamento dello stesso.
Controllo che sarebbe dovuto essere effettuato da tecnici specializzati.
Io ho pienamente sposato la causa, ma prima di accingermi alla favorevole alzata di mano, in fase di dichiarazione di voto ho espletato in modo chiaro il mio pensiero, che per motivi tecnici non è stato riportato dalla stampa, ma che comunque brevemente riassumo oggi.
Non vi è alcun motivo per cui il termovalorizzatore debba essere raddoppiato, la potenzialità attuale è più che sufficiente per garantire lo smaltimento dei rifiuti per l’intera provincia di Reggio Calabria e di Vibo Valentia.
Il raddoppio a fronte di un ritorno occupazionale pari a zero o quasi, comporterebbe ulteriore inquinamento e danni ambientali per il territorio.
L’unico motivo per cui avrebbe senso farlo nascere sarebbe quello di consentire al “Nord” della Calabria di conferire i rifiuti a Gioia Tauro.
Cosenza ha detto NO all’inceneritore, la soluzione sarebbe raddoppiare l’impianto pianigiano, ma io non ci sto!
Il buon funzionamento dello stesso, la sostituzione dei filtri e la manutenzione, credo siano fondamentali per la salute di chi abita nel circondario, ma ancor prima dei lavoratori che quotidianamente sono a stretto contatto con i rifiuti e i fumi dell’Impianto.
E’ un dato incontrovertibile quello dello spropositato aumento dei tumori nella Piana di Gioia Tauro.
Certo, quand’anche funzionasse al peggio, non può essere il solo inceneritore l’unico responsabile di questo susseguirsi di malattie tumorali.
Infatti la mia battaglia và verso diverse direzioni, tra le altre quella contro la concretizzazione della costruzione del rigassificatore.
E’ responsabilità di chi amministra e rappresenta il popolo, quella di tutelare con tutte le forze necessarie il proprio territorio, in modo particolare quando si tratta di salute.
E’ obbligo di chi amministra tener conto del pensiero e della volontà del popolo, giacchè è il popolo che si rappresenta venendo eletti.
Mai avrei prospettato una chiusura dell’incenitore senza avere la certezza che non si perdesse alcun posto di lavoro, tenendo in considerazione anche la forza occupazionale dell’indotto.
Nel mio intervento ho prospettato un uso ridotto dell’impianto allorquando si raggiungesse un risultato eccellente con la raccolta differenziata.
Se si decidesse di investire realmente su di essa, allora i lavoratori in esubero del termovalorizzatore potrebbero essere completamente riassorbiti nel sistema “differenziata”, chiaramente con le stesse caratteristiche contrattuali.
Il mio impegno in politica è stato dal primo momento , e lo sarà per sempre, in suffragio alle classi meno abbienti, ai disoccupati, ai disabili, a tutti coloro i quali necessitano di aiuto.
Giammai metterei a rischio un solo posto di lavoro, specie in un periodo così tragico economicamente ed occupazionalmente parlando.
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