Gioia Tauro (RC), passano gli anni ma la polemica sulla sanità pubblica continua a tenere banco

cisl fp reggio calabria

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La difesa del campanile ha portato e provocato i disastri ed i guasti  che negli ultimi decenni hanno sempre di più dequalificato i servizi sanitari nella Piana di Gioia Tauro. Con la differenza che prima, anche a fronte di nessun servizio o di servizi scarsi, si potevano fronteggiare e ripianare le spese, tanto era il periodo delle “vacche grasse” tanto pagava sempre Pantalone, oggi causa il piano di rientro ed il federalismo, nonché la grave crisi che attanaglia la nazione tutta, li pagheranno i cittadini due volte in termini di tasse e di migrazione sanitaria. Allora bisognerebbe sotterrare il vessillo del campanile e guardare alla sanità come un servizio da rendere a tutta la popolazione della Piana e non un nodo di scontro per rivendicazioni localistiche e riparatrici di altri errori, veri o presunti, imputabili eventualmente solo e soltanto alla classe politica, nessuno escluso.

Il ragionamento del tanto peggio tanto meglio, può gonfiare  l’immediato egoismo e rispondere a logiche  di consenso del breve periodo, ma alla lunga porteranno alla ulteriore devastazione di un territorio (il territorio non può essere l’ambito comunale) ed all’assoluta mancanza e carenze di servizi di qualità.

Allora proprio nel mentre a livello nazionale ed in tutti gli ambiti si pensa ad uscire dalla logica di campanile e si propongono modelli di servizi aggregati tra più Enti; in questo caso  in sanità si cerca la parcellizzazione e la frammentazione dell’offerta, né, tantomeno, siamo convinti che la rivendicazione di una struttura, complessa o semplice che sia, faccia diventare un servizio degno di questo nome. Il cittadino che si rivolge al servizio non chiede se è struttura semplice o complessa, chiede la prestazione!

Si invoca il diritto alla salute, sacrosanto, della cittadinanza, ma non si può in nome di ciò mascherare rivendicazioni di campanile. Oggi più che mai e per ciò che è sotto agli occhi di tutti, ci si potrebbe e dovrebbe preoccupare davvero dei diritti e chiedere l’applicazione degli atti regionali e aziendali, perché sia davvero costruita una sanità pubblica degna di questo nome.

L’atto aziendale, sul quale anche noi abbiamo qualche riserva e perplessità, deve essere applicato ed in corso d’opera subire gli aggiustamenti e le modifiche che si renderanno necessari, ma non si può prescindere dall’adozione, altrimenti si butterebbe il bambino e l’acqua sporca. Non si può inseguire sempre e rilanciare comunque ed ad ogni piè sospinto; da qualche parte bisognerà cominciare, altrimenti il rischio che si corre è che si inseguano i provvedimenti che resteranno inapplicati come tutti  i Piani Regionali della Salute sin qui emanati. Nel frattempo, se così sarà, si aggiungeranno macerie su macerie, e i cittadini della Piana continueranno a migrare con gli evidenti disagi a loro stessi ed impoverendo ancora di più le esigue casse della Calabria.

Tra le altre cose la discussione sull’atto aziendale fa dimenticare, volutamente o no, che a monte di tutto ci sono i Decreti del Commissario Regionale alla Sanità, il n. 18/2010 e seguenti, che dettano linee guida ed individuano le diverse tipologie di ospedali e la loro classificazione, indicando anche i contenuti di servizi.

Probabilmente in questo momento al di là delle rivendicazioni di sorta, bisognerebbe partire dall’esistente, in attesa di ciò che sarà, e cercare di dare risposte a chi ha bisogno e si rivolge alle strutture sanitarie potenziando e migliorando l’esistente, che complessivamente è migliorato e potenziato sulla carta in tutti i settori se si pensa a ciò che si aveva, e bisognerebbe incalzare la Regione ed i vertici dell’ASP, affinché le carte siano tradotte in atti.

Allora  Invece di scagliarsi contro questo o quello, per evitare che si apra una spirale dal quale non ci saranno ne vinti ne vincitori, bisognerebbe fare fronte comune e chiedere l’applicazione degli atti e solo dopo cercare gli opportuni eventuali aggiustamenti.

Il rischio è che ancora una volta si perda il treno della razionalità e si inseguano onirici tentativi che non hanno motivo di esistere, con le pesanti conseguenze e ricadute sui soli noti, i cittadini in nome dei quali tutto passa.

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Author: Cristina

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