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Interpellanza
I consiglieri Pirilli Umberto, Benedetto Rocco, Ranieri Salvatore, Stanganelli Anna Maria, considerato che :
- l’autorita’ portuale, con decreto n.67/2012 del 3 Agosto u.s. ha revocato l’atto formale di concessione demaniale marittima venticinquennale n.10/2005 con il quale era stata assentita alla Zen Marine Srl una zona demaniale marittima di metri quadri 27500, nonche’ gli atti concessori ulteriori n.04/2008, n.10/2005, n.27/2009;
- il Prefetto di Reggio Calabria, in una informativa all’autorita’ portuale “ in riferimento alla richiesta formulata con la nota a margine indicata si comunica che la certificazione antimafia interdittiva emessa da questa prefettura ha efficacia sia per il socio, che per la societa’ ”;
- il decreto di revoca – prontamente impugnato dalla Zen Marine Srl- ha prodotto l’immediata chiusura del cantiere, con danni all’occupazione, ai clienti, all’impresa, all’immagine del porto e della citta’;
- il tribunale Amministrativo regionale ha accolto in via cautelare la sospensiva richiesta dalla societa’ argomentando che “le motivazioni dell’informativa impugnata appaiono- nei limiti del presente giudizio cautelare – insufficienti a sorreggere la misura interdittiva, alla luce delle puntuali ed approfondite difese della parte ricorrente” .
Tanto esposto e premesso, gli interpellanti chiedono di sapere:
- se il sindaco è al corrente dei fatti sopra esposti; e, ove non lo fosse, se intende adeguatamente documentarsi;
- se intende assumere una forte iniziativa a sostegno della legalita’, che è difesa del bene comune da ogni forma di illegalita’, di illegittimita’ e di illiceita’ ; se in tale difesa intende condannare, si come va condannato, ogni comportamento previsto dalla legge penale come reato;
- se, di contro, per lo stesso principio, intende difendere il diritto al lavoro, all’impresa, al buon nome del territorio.
Cio’ premesso
e considerato che l’episodio costituisce il punto terminale di una lunga querelle giudiziaria tra la societa’ in parola e l’autorita’ portuale; che la Zen ha costruito uno yacht di 25 metri premiato a Cannes come il migliore della categoria; che la societa’ occupava 120 dipendenti e che nei pochi anni dall’inizio dell’attivita’ ad oggi si sono ridotti a poche decine a causa delle liti giudiziarie con l’autorita’ portuale, che ne hanno compresso e ritardato i progetti e lo sviluppo;
ritenuto
che la Zen, se veramente mafiosa, deve essere liquidata e condannata; se, di contro, mafiosa non è, ha il diritto a non essere ulteriormente intralciata nella propria attivita’, e, dunque, adeguatamente supportata dalle istituzioni e dalla stessa autorita’ portuale;
Interpellano
il sindaco per sapere quale posizione intende assumere – anche nella sua qualita’ di componente del comitato portuale – a difesa della legalita’ alla cui base deve necessariamente risiedere la limpidezza dei comportamenti dei soggetti privati e pubblici e la certezza del diritto; e, nel caso sopra esposto, se intende approfondire il problema posto – cosi come in passato ha avuto modo di fare con la Zen e con l’autorita’ portuale, esaltandone i risultati e lo standing dell’azienda, e riferire prontamente in Consiglio Comunale.
I Consiglieri comunali
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