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Come Sindaco di Gioia Tauro e rappresentante di un’Amministrazione che ha sempre posto in primo piano la questione sanitaria e l’indispensabilità della tutela del diritto alla salute dei cittadini, ritengo doveroso denunciare la gravissima situazione organizzativa e strutturale in cui versa il nosocomio di Gioia Tauro.
Le notizie che ho appreso negli ultimi giorni mi pongono in un tale stato di allerta che non può essere taciuto ai miei cittadini ed alle istituzioni regionali preposte alla tutela sanitaria.
I disservizi sono tanti e tali che appare inverosimile la gravità dei provvedimenti adottati, che determinano un forte ridimensionamento della struttura a danno di tutto il territorio pianigiano.
Nel reparto di Chirurgia operano solo n.° 4 unità – compreso il Primario – con la conseguenza che tutto il reparto di chirurgia è “di fatto” chiuso non solo per le urgenze (così come disposto dall’ASP 5 a seguito della richiesta del direttore sanitario del nosocomio gioiese) ma anche per l’attività ordinaria.
Il rischio non è solo quello di risultati sempre più scadenti – o forse sarebbe opportuno dire “inesistenti” – ma di un allontanamento obbligato dell’utenza.
Difatti, il calo scientemente organizzato di tutti gli indicatori di utilizzo del reparto di chirurgia – di fatto impossibilitato anche a rispondere alle emergenze – obbliga i cittadini a rivolgersi ad altri ospedali con gravissimo rischio della propria salute e della propria vita.
Stiamo assistendo alla lenta agonia di un reparto di chirurgia, di uno di urologia e della struttura sanitaria che li ospita che – nonostante gli sforzi del personale – va alla deriva nell’indifferenza degli organi politici e istituzionali che dovrebbero controllare e provvedere al miglioramento dell’offerta sanitaria nella Piana di Gioia Tauro.
Questo non è tutto:
– Manca il personale per effettuare la diagnosi ecografica anche d’urgenza;
– L’ambulatorio per la terapia del dolore è stato soppresso con provvedimento del Commissario dell’Asp 5 di Reggio Calabria;
– La TAC di Palmi usata dai pazienti provenienti dal pronto soccorso dell’Ospedale di Gioia Tauro anche dopo la chiusura dell’ospedale di Palmi, non è stata spostata, nel nosocomio gioiese nel quale è strumento di fondamentale importanza stante la presenza di un pronto soccorso e di sale operatorie ben attrezzate;
Questa prima elencazione testimonia come gli atti di programmazione adottati dal Commissario Straordinario dell’ASP 5 ignorino in maniera inaccettabile il reale fabbisogno sanitario del territorio gioiese e pianigiano.
Inoltre. Lo smembramento dei servizi sanitari dell’ospedale di Gioia Tauro dimostra – oltreché l’indifferenza verso il nostro territorio – una scarsa considerazione delle tecniche aziendali necessarie al potenziamento dell’assistenza sanitaria del distretto.
Ma v’è di più, il provvedimento di riordino della rete Ospedaliera emanato dalla Regione Calabria prevede che il Presidio di Gioia Tauro dovrà essere rafforzato con alcune funzioni aggiuntive per l’emergenza, tutto il contrario di quello che sta succedendo.
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