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In merito alle vicende accadute nei giorni scorsi e che hanno innestato le polemiche e le accuse da parte della CGIL prima di ogni cosa ciò che mi preme sottolineare è il mio interesse a salvaguardare il rispetto della legalità e la dignità dei lavoratori pubblici del Comune di Gioia Tauro, fino a prova contraria, diffamati pubblicamente dalla sindacalista Patrizia Giannotta.
Voglio infatti ricordare a tutti che il Sindaco è un pubblico ufficiale al quale è stato urlato in faccia più volte dalla Giannotta, alla presenza di oltre 50 lavoratori, del Comandante e del Vice comandante dei Vigili Urbani, dagli assessori comunali, dei consiglieri e dei dipendenti di ruolo ( parte lesa) che “ Vai a controllare i tuoi dipendenti di ruolo che durante il servizio si fanno la spesa, prendono i figli a scuola e all’asilo , e si comprano il pane”.
Visto che la sindacalista è effettivamente a conoscenza di fatti e circostanze che vedono coinvolti lavoratori del Comune di Gioia Tauro che per come dichiarato dalla sindacalista commettono il reato di truffa aggravata in danno dell’Ente pubblico “Comune di Gioia Tauro”, disonorando con il loro comportamento l’intera categoria, la stessa ha l’obbligo di segnalare i nomi di tali dipendenti per consentirmi di prendere gli opportuni provvedimenti: l’omertà non appartiene sicuramente né a questa amministrazione né alla CGIL.
Se invece tali dichiarazioni non hanno alcun fondamento si tratta di pura e semplice diffamazione ed il Sindaco ha l’obbligo e il dovere di difenderla dignità di tutti i lavoratori onesti del Comune di Gioia Tauro che, giorno dopo giorno, con grandi sacrifici, operano a favore della collettività.
Così ho fatto sporgendo querela contro la sig.ra Giannotta perché venga chiarito dove sta la legalità.
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