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Prendo atto del grande senso di responsabilità manifestato dal Segretario Generale della CGIL di Gioia Tauro – Nino Calogero – che (in controsenso rispetto alle scelte operate sino ad oggi dai “gestori” delle trattative) ha riconosciuto l’importanza del coinvolgimento delle autonomie locali, ed in particolare dei Sindaci, negli incontri istituzionali relativi alla crisi dell’area portuale.
Risale a qualche giorno fa un appello che il Sindaco di Gioia Tauro – unitamente ai primi cittadini di Rosarno e San Ferdinando – aveva rivolto al Presidente del Consiglio ed ai Ministri delle Infrastrutture, dello Sviluppo Economico , del Lavoro al fine di ottenere quello che dovrebbe essere un risultato scontato in un paese come il nostro, fondata su una democrazia piena e assoluta che riconosce e premia il ruolo delle autonomie locali: partecipare alla decisione delle sorti della nostra terra, dei nostri lavoratori, della prospettiva di sviluppo di Gioia Tauro e del suo Hinterland ma anche di tutta la Calabria.
Così non è stato e ancora una volta siamo stati costretti ad apprendere da fonti giornalistiche che la MCT è rimasta ferma sulla soluzione drastica di procedere a ben 467 dichiarazioni di esubero.
Non posso che condividere le affermazioni franche e corrette del Presidente dell’Autorità Portuale – dott. Giovanni Grimaldi – che con lucidità e profondo senso critico ha fatto un’analisi dura ma altrettanto veritiera della ragioni – quanto vere ????- portate avanti dal terminalista che, diciamolo chiaramente, detta oggi come ieri una sentenza che appare inappellabile. Almeno sino ad oggi.
Ritengo che i lavoratori per primi ma anche un intero territorio che ha investito risorse umane e che tanto ha dato alla Medcenter abbia il diritto di conoscere la legittimità economica e morale delle scelte dolorose che si intendono adottare e l’esistenza di un’alternativa al ricorso a tali soluzioni.
Si tratta ovviamente di un problema di volontà di risolvere o meno la questione della crisi. Volontà che manifestamente è stata dimostrata dall’Autorità Portuale con il suo intervento sulle tasse di ancoraggio.
Volontà che non sembra esserci dal fronte del terminalista.
Tuttavia, l’aspetto della vicenda che maggiormente mi rattrista è quello della reazione alle notizie sconcertanti che il 22 giugno sono arrivate da Roma.
Un popolo in silenzio. Un mondo politico in silenzio.
Mi chiedo dove sono finiti tutti i fantomatici rappresentanti delle istituzioni che durante il Consiglio Comunale aperto del Comune di Gioia Tauro affermavano – quasi come fosse scienza esatta – che nessun lavoratore sarebbe stato licenziato.
Non posso credere che tutta la vicenda si risolva in un affare di famiglia che riguardi solo sindacati e Sindaci.
Naturalmente non posso che accogliere e sposare appieno l’invito rivoltomi dalla CGIL e che mi auguro sia condiviso da tutte le altre sigle sindacali.
Per il Sindaco di Gioia Tauro la questione non è sicuramente chiusa né il risultato può essere l’out – out proposto dalla MCT.
Sono pronto – assieme a tutti i Sindaci della città del Porto e agli altri che vorranno aderire a questa rivolta democratica – a ricominciare da capo la trattativa per la risoluzione della questione.
E ribadisco che l’unica soluzione accettabile per la mia Amministrazione è solo e soltanto la tutela di tutti i posti di lavoro.
Mi inquieta la valutazione che il dott. Grimaldi ha fatto in merito all’evoluzione di tutta la vicenda portuale. Mi inquieta il timore che in fondo ci sia la volontà di spegnere i riflettori su Gioia Tauro e cancellare con un colpo di spugna quello che è stato faticosamente costruito in quindici anni.
Per questo motivo, nel cogliere l’invito della CGIL a portare avanti questa battaglia mi rivolgo io stesso a tutte le forze politiche calabresi, ai nostri parlamentari che conoscono le difficoltà ma anche le grandi potenzialità della nostra terra, a tutti i politici calabresi a unirsi alle iniziative dei prossimi giorni.
Quanto alla posizione del Sindaco di Gioia Tauro imporrò democraticamente ma con fermezza la presenza dell’Amministrazione Comunale a fianco dei lavoratori portuali, gioiesi e calabresi.
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