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Con sentenza n. 53 del 18 Gennaio 2012 il T.A.R. della Calabria, Sezione Staccata di Reggio Calabria, ha condannato, la Pubblica Amministrazione intimata, alla restituzione degli accantonamenti già eseguiti, a decorrere dal 01.01.2011, nella misura del 2,5% sull’80% della retribuzione (a titolo di rivalsa sull’accantonamento dell’indennità di buonuscita), con rivalutazione monetaria ed interessi legali.
Questa sentenza, promossa da alcuni Magistrati Amministrativi, ha messo in chiaro aspetti di illegittimità in ordine alle decurtazioni del trattamento retributivo dei lavoratori delle Pubbliche amministrazioni, previste dal Decreto Legge 31.05.2010 n. 78 convertito in Legge 30.07.2010 n. 122. Difatti, nel condannare la Pubblica Amministrazione, a cui fanno capo i Magistrati Amministrativi, apre un enorme contenzioso sull’intero mondo del Pubblico Impiego e, quindi, su un bacino di oltre due milioni di lavoratori pubblici.
La Legge 122/2010 (Legge Brunetta), ha posto in essere tutta una serie di interventi peggiorativi sulle retribuzioni di questi lavoratori quali, il blocco dei rinnovi contrattuali nazionali fino al 2013 e il congelamento, sempre per tre anni, delle retribuzioni. Pur tuttavia, nel cambiare il meccanismo delle liquidazioni, trasformando la vecchia indennità di buonuscita in trattamento di fine rapporto, evidentemente il Brunetta si è dimenticato dell’effetto di quest’ultimo dispositivo. Il T.A.R. Calabria, apre questa piega rimasta nascosta e chiarisce che la L. 122 comporta un accantonamento, ai fini del TFR, non più del 9,60% bensì del 6,91% a totale carico del datore di lavoro.
Pertanto, nonostante la norma sia in vigore dal 01.01.2011, nessuna delle Pubbliche Amministrazioni ha inteso applicarla, oppure sarà sfuggita ai dirigenti preposti, alla stessa stregua dell’allora Ministro Brunetta. Orbene, in presenza di tale pronuncia del tribunale amministrativo, le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero immediatamente attrezzarsi e porre fine all’illegittimità della trattenuta sul TFR a carico dei dipendenti e provvedere, con estrema urgenza, a darne comunicazione ai lavoratori pubblici, evitando così di incorrere in quel danno erariale che a breve potrebbe venir fuori dalle migliaia di cause civili pronte a partire su tutto il territorio nazionale. Un contenzioso inutile che potrebbe chiudersi con una semplice contrattazione tra le parti, dove si prende atto del diritto dei lavoratori e si provvede a restituire il mal tolto.
Questo è quanto propone la F.P. CGIL a tutte le Pubbliche Amministrazioni presenti sul territorio della Piana di Gioia Tauro e all’ASP Provinciale. Se questo non sarà fatto in tempi brevissimi, saremo costretti a tutelare i diritti dei lavoratori e procedere per vie legali al recupero delle somme previste dalla Legge Brunetta, per poi inviare tutte le decisioni del Giudice del Lavoro alla Corte dei Conti.
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