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Stupisce l’attacco contro “gli interessi di campanile” sostenuto da Francesco Politanò della Cisl Funzione Pubblica.
Stupisce perché, in materia di sanità della piana, tali esternazioni arrivano dopo anni di silenzio assoluto, durante i quali nulla si è detto contro la scelta del sito di Palmi per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera, nonostante fosse chiaro a tutti che se 22 sindaci scelgono il sito di Cannavà a Rizziconi e solo 4 quello di Palmi, l’interesse generale è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE verso la realizzazione di una struttura baricentrica nel territorio di Rizziconi e contro quella parcellizzazione e frammentazione di
cui – stranamente – parla proprio il sindacalista. Tutto il resto ha poco a che fare con il bene comune e risponde a chissà quali logiche od interessi, eppure tutto questo non è stato percepito come motivo “di campanile”, quando invece si sarebbe potuto contrastare certi sistemi, anziché tacere colpevolmente.
Stupisce che nessuno si sia accorto che tra questi 4 sindaci “contrari” all’ interesse generale per la costruzione di un ospedale unico al centro della piana ci sia stato il primo cittadino di Palmi – principale beneficiario, a discapito dell’interesse generale, dell’operazione antidemocratica a e fortemente campanilistica che si è perpetrata nel silenzio assordante di chi oggi si sente paladino degli interessi generali e con un’operazione che ha del paradossale cerca di ribaltare la situazione.
Stupisce che all’indomani di un consiglio comunale tenutosi a Polistena a difesa solo e soltanto dell’ospedale cittadino, nessuno senta il bisogno di esternare una protesta verso chi difende il campanile, ma che tale necessità si manifesti solo all’indomani di una
manifestazione di piazza per il diritto alla salute e ad una sanità efficiente a favore di tutti i cittadini della Piana. Se ci fosse onestà intellettuale bisognerebbe in maniera chiara dire apertamente ciò che tutti sanno : la scelta di un ospedale nuovo a Palmi, al posto di quello unico a Cannavà – voluto dalla maggioranza schiacciante dei sindaci della Piana – è una scelta dovuta dalla necessità di mantenere in vita l’OSPEDALE DI POLISTENA, mantenendo così – contro l’interesse generale dei cittadini – quel sistema di sprechi basato su due mezzi Ospedali che si dividono i reparti, sistema che tutti conosciamo, ma che pochi vogliono veramente scardinare.
Impressiona poi che, parlando di riassetto sanitario, si affermi che l’esistente “ è complessivamente migliorato e potenziato sulla carta in tutti i settori”, non tenendo neanche in considerazione la chiusura di fatto delle sale chirurgiche dell’ospedale di Gioia Tauro – che prive di cardiologia h. 24 non potranno fornire il servizio in maniera continuata, penalizzando l’emergenza urgenza e gli interventi salvavita – dove il ritardo di pochi secondi può fare la differenza tra la vita e la morte – a scapito di più di 100.000 cittadini della fascia tirrenica e di tutti i lavoratori del porto, vera e propria polveriere infortunistica.
Infine, sconcerta che se il sindaco di Gioia Tauro e tutta l’ Amministrazione comunale scendono in piazza per rivendicare il diritto alla salute e ad una sanità efficiente a favore di tutti i cittadini della Piana – chiedendo un potenziamento della struttura, in attesa della costruzione dell’ Ospedale Unico della Piana (e, quindi, anche della futura chiusura del Giovanni XXIII) diventi una battaglia di campanile ( che strano modo di difendere il campanile quando si è disposti a chiudere per il bene comune il proprio
Ospedale cittadino!) mentre, all’indomani di un consiglio comunale tenutosi a Polistena, a difesa solo e soltanto dell’Ospedale cittadino, nessuno senta il bisogno di esternare alcuna protesta contro l’interesse di parte. Se ci fosse onestà intellettuale bisognerebbe dire apertamente e con chiarezza ciò che tutti sanno, ossia che la scelta di un Ospedale nuovo a Palmi, al posto di quello unico a Cannavà – voluto dalla maggioranza schiacciante dei sindaci della Piana – è una scelta dovuta dalla necessità di mantenere in vita l’ OSPEDALE DI POLISTENA, una scelta che è contro l’interesse generale dei cittadini e che continuerà quel sistema di sprechi che tutti conosciamo, ma che pochi dimostrano nei fatti di volere veramente scardinare.
Noi vogliamo un “Policlinico Unico della Piana”, posto al centro territoriale della stessa, che abbia in sé tutti i reparti e le migliori competenze specialistiche e sia facilmente raggiungibile da tutta la popolazione della Piana, perché questo serve alla Piana di Gioia Tauro ed a tutti i cittadini. Tutto il resto è campanile e difesa del proprio orticello politico e/o privato ed è un danno per
tutti i cittadini onesti e bisognosi di una sanità che sia vera e non soltanto “sulla carta”.
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