Gioia Tauro, Dieni (M5S) “Porto: è giunto il momento di cambiare rotta”

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Ho preso un impegno con i lavoratori del porto, quello di attivarmi alla prima seduta della Camera per Gioia Tauro. Così ho fatto”. E’ con queste parole che la deputata del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni, annuncia la presentazione di un’interrogazione a risposta orale al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

L’atto presentato è ovviamente solo un primo passo e non mi illudo che possa risolvere la situazione. Spero tuttavia di poterlo discutere al più presto a Montecitorio in modo far emergere con il massimo risalto un dato chiaro: se si continua in questa direzione, riguardo al Porto di Gioia Tauro, si va a sbattere. A fronte dei molti allarmi che arrivano da più parti, studiosi, lavoratori, industriali, è da irresponsabili far finta di nulla.

Senza interventi, col lassismo dimostrato dalla politica in questi anni, il Porto di Gioia Tauro è destinato a perdere in competitività, volume di merci e posti di lavoro. Se non verranno poste in essere iniziative che vanno da una fiscalità più vantaggiosa ad un più puntuale collegamento infrastrutturale, se non si penserà allo scalo in un’ottica strategica per il Mezzogiorno, non potremo che assistere al trasferimento dei traffici nei porti del nord.

Un’azione può certamente essere quella della Zes, proposta presentata in Parlamento dal Consiglio regionale calabrese, che però ancora attende di essere calendarizzata e che rischia di avere tempi lunghi. Deve per questo essere affiancata da altre misure, come la rimodulazione delle tasse d’ancoraggio che ancora oggi frenano ogni slancio in termini di competitività dello scalo, fino alla riduzione delle accise sul carburante, il cui peso incide in misura notevolmente maggiore rispetto allo scenario europeo. Ci sono poi azioni immediate di sostegno che può porre in essere la Regione.

Il Porto di Gioia Tauroconclude la parlamentareè uno strumento fondamentale per Reggio e per la Calabria. Occorre ragionare su come salvarlo. L’unica cosa che non permetterci di fare è stare fermi: ne va di migliaia di posti di lavoro e della più grande opportunità di sviluppo economico della zona”.

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