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“Ritengo che la risposta data alla mia interrogazione dalla vicepresidente Antonella Stasi sia insufficiente rispetto alla problematica centrale inerente la creazione di una società per la gestione dell’interporto di Gioia Tauro. Il consigliere regionale Giuseppe Giordano, commenta così il confronto avuto nell’assise regionale a proposito della richiesta di chiarimenti sulla volontà del governo regionale a porre in essere una serie di atti finalizzati alla costituzione di una società di gestione dell’interporto gioiese per mettere a sistema, rendendo multifunzionale, la struttura portuale.
Al di là degli interventi e delle iniziative programmate e attuate dalla Giunta regionale ed enumerati dalla Stasi per rafforzare l’area portuale, non ritengo, sottolinea Giordano, che si stia facendo molto per sviluppare e rafforzare l’interporto inteso quest’ultimo come complesso organico di strutture e servizi integrati, ovvero una infrastruttura polifunzionale integrata di trasporti intermodali e servizi logistici avanzati attraverso lo sfruttamento al meglio delle sinergie interaziendali.
In questa direzione, puntualizza Giordano, la creazione di una società di gestione potrebbe fare avviare tale percorso ricordando che l’Ue vuole ammodernamenti e collegamenti ferroviari entro il 2015. Ebbene, lamenta il consigliere regionale, l’assessore Stasi ci ha comunicato l’imminenza del bando sul gateway ferroviario con un investimento di venti milioni di euro con il quale si individuerà il soggetto che andrà a realizzare le opere che prevedono, secondo quanto riferito, piazzali ,uffici direzionali, e una stazione ferroviaria. Non mettiamo in dubbio, denota Giordano, l’utilità dell’intervento che servirà ad ampliare i servizi portuali che non possono essere sacrificati esclusivamente nell’ambito del solo transhipment, ma, continua Giordano, il problema centrale rischia di rimanere irrisolto in quanto verrebbe a mancare, anche con riferimento ai servizi e alle attività imprenditoriali esistenti attualmente nel retroporto, un soggetto capace di mettere a sistema, integrare e rendere funzionale la molteplicità degli interventi, ossia una società di gestione portuale sulle cui caratteristiche di governance la Stasi non ha dato alcun chiarimento.
Non basta dire, conclude Giordano, che “si parlerà di società interporto ma non lo si potrà fare se non dopo aver individuato il nuovo interlocutore”, ma, al contrario, necessita con urgenza affrontare il nodo della creazione di una società di gestione individuando le caratteristiche in tema di governance della stessa. Gioia Tauro deve diventare protagonista, punto di partenza di quelle direttrici del trasporto su ferro senza il quale il porto non ha futuro. In caso contrario si rischia di rendere sterili ed infruttuosi i prossimi investimenti sull’infrastruttura”.
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